Il gesuita padre Bartolomeo Sorge ha ricordato la figura del cardinale Carlo Maria Martini
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- Categoria: Trieste
- Pubblicato Martedì, 11 Settembre 2012 09:31
- Scritto da Serenella Dorigo
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Trieste – Quale voce più pregevole se non quella di padre Bartolomeo Sorge, per ricordare il cardinale Carlo Maria Martini? Il 10 settembre, presso il centro culturale Veritas di Trieste, il gesuita storico direttore di "Civiltà Cattolica" ha svolto una riflessione affettuosa ed attenta sulla figura del cardinale Martini, a dieci giorni dalla sua morte, avvenuta il 31 agosto a Gallarate.
Le parole di padre Sorge hanno guidato i numerosi presenti ad una conoscenza su quella che è stata la missione del cardinale, e non solo cardinale, ma prima ancora pastore e uomo libero e pensante.
Padre Sorge ha esordito dicendo che uomini come Carlo Maria Martini non sono da ricordare, ma da imitare.
Il cardinale è stato, innanzitutto, ricorda Sorge, testimone della parola di Dio. Se non si tiene presente questo non si può parlare di Martini;
Vescovo del Concilio e di non poco rilievo uomo del XXI secolo, la parola di Dio l’ha studiata, ma soprattutto ne ha fatto esperienza, costituendo la scuola della Parola che condivideva con i tanti giovani che affollavano i suoi incontri, e i giovani non si fanno incantare facilmente.
Allargare le prospettive è stato il modo con cui Martini interagiva con i giovani stando al loro fianco e non calando dall’alto dogmi, chiedeva infatti una rivisitazione delle categorie della filosofia scolastica su cui si appoggia la chiesa ancora oggi. "Non puoi rendere Dio cattolico" era una frase che il pastore Martini citava nei suoi incontri, segno di un pensiero universale, aperto ad ogni uomo e ad ogni cultura.
Padre Sorge non ha mancato di sottolineare l’aspetto di Martini come uomo libero, non condizionato dalla diplomazia, come teologo promotore del Concilio Vaticano II di cui auspicava una piena realizzazione ed infine come colui che, pur essendo uomo di Chiesa, non mancava di vedere l’attuale situazione di crisi della Chiesa.
Padre Sorge non solo è stato portavoce del pensiero di Martini, che condivide e attualizza con la sua testimonianza, ma ha rielaborato un concetto, caro a molti ma non chiaro a tutti, ribadendo la fine della fede sociologica e la necessità di aprire il tempo di una chiesa profetica.