Alla Risiera per non dimenticare nel 70° della Liberazione. Video
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- Categoria: Trieste
- Pubblicato Martedì, 27 Gennaio 2015 16:49
- Scritto da Tullia Calogiuri
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TRIESTE - Si è tenuta nella mattinata di oggi 27 gennaio – con inizio alle ore 11 - la principale tra le numerose iniziative dedicate al Giorno della Memoria presso la Risiera di San Sabba a Trieste.
Nessun luogo è più tristemente adatto alla celebrazione di quello che fu un lager nazista e campo di sterminio durante la seconda Guerra mondiale, unico in Italia, in occasione del 70° anniversario della liberazione dei campi di concentramento e per commemorare le vittime dell'Olocausto.
La cerimonia si è aperta con la deposizione di corone d'alloro da parte delle autorità locali e dei rappresentanti dei gruppi e delle associazioni, seguita da un intervento del sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, che ha invitato i cittadini a tutelare i valori e le leggi che consentano a tutti di essere liberi e uguali.
E' intervenuto poi il sindaco di Duino-Aurisina, Vladimir Kukanja, al quale è succeduta la consegna delle medaglie ai parenti degli internati nella Risiera, suscitando una profonda commozione in tutte le persone intervenute, sia giovani che adulti.
La cerimonia si è infine conclusa intorno alle 11.45 con le celebrazioni religiose da parte dei rappresentanti delle comunità cattolica, ebraica, greco-ortodossa, serbo-ortodossa e anglicana. La commemorazione ha richiamato un vasto pubblico di tutte le età, da anziani a teenager, da veterani a gruppi di scolari, riuniti nel cortile interno della risiera, che si è trasformato da posto di terrore a luogo di riunione e condivisione contro la paura e la discriminazione nel segno del ricordo.
Lo scopo è, quindi, ricordare in accordo con l’istituzione di questa ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite fin dal 1 novembre 2005. Ed è questo uno dei significati principali del giorno della Memoria: ricordare la tenacia con la quale gli internati dei campi di concentramento sono sopravvissuti, la temerarietà posseduta nell'affrontare l'agghiacciante situazione al limite della sanità mentale in cui si trovavano ed evitare che si compiano gli stessi sbagli, celebrare la libertà e l'unità e combattere le discriminazioni razziali e la xenofobia.
Nonostante siano trascorsi 70 anni dalla liberazione dei campi di concentramento, si lotta ancora nel presente contro le discriminazioni razziali, i pregiudizi e gli stereotipi collegati ad ogni popolo o gruppo etnico, e a tal proposito il 27 gennaio è un giorno importante, in quanto le persone si uniscono per dimostrare la propria vicinanza a ciascuna etnia e popolazione, per celebrare la libertà di pensiero e d'azione, per ricordare gli orrori a cui hanno portato l'ignoranza e le discriminazioni ed evitare che si ripetano. Per non dimenticare.
Di seguito un breve filmato della Cerimonia:
(In apertura un momento della cerimonia. Foto di Tullia Calogiuri; video: Tiziana Melloni)