Morì durante arresto: legale Rasman, più grave di Aldrovandi
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- Pubblicato Mercoledì, 27 Giugno 2012 13:57
- Scritto da Maurizio Pertegato
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TRIESTE - ''Onesta' e coraggio'' da parte dello Stato sono stati chiesti dall'avv. Claudio Defilippi, legale della famiglia di Riccardo Rasman, un incapace di 30 anni morto durante l'arresto il 26 ottobre 2006. Il cui caso ha definito di ''macelleria messicana'', e ''piu' grave di quello Aldrovandi'', riferendosi alla pagina Facebook in cui uno degli agenti condannati per quella vicenda, Paolo Forlani, parla di un ''responsabilita' reali da parte dei colleghi e nessuno ne ha saputo nulla'', rivolto alla vicenda Rasman. Il legale ha chiesto ''onesta', nel senso che lo Stato presenti le scuse, e coraggio, nel senso che paghi il dovuto, dopo cinque anni e mezzo''.
Monfalcone, trovato annegato assieme al suo cagnolino
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- Pubblicato Martedì, 26 Giugno 2012 10:54
- Scritto da Maurizio Pertegato
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TRIESTE - Tragica fine per un uomo di 67 anni, vedovo e residente a Sistiana (Trieste), trovato cadavere ieri, 25 giugno, a Monfalcone nelle acque del porticciolo. Il suo corpo galleggiava nel canale Valentinis, a faccia in giù, ed è stato notato nel primo pomeriggio - come riferisce il Piccolo - da un diportista che stava ormeggiando la propria imbarcazione. Il particolare che ancora non è stato chiarito e lascia aperti molti dubbi sulla dinamica della tragedia è l'annegamento anche del suo cane, un meticcio di piccola taglia, trovato pochi metri più in là ancora con il guinzaglio al collo.
Le ipotesi della tragedia sembrano essere tre. Dal momento che l'auto dell'uomo è stata trovata regolarmente parcheggiata poco distante e senza alcun biglietto o messaggio, può essere che la vittima si sia fermata per fare una passeggiata con il suo cane e la bestiola sia scappata o scivolata in acqua: il 67enne nel tentativo di salvarla sarebbe a sua volta annegato. Ma non si esclude un malore dell'uomo o, forse, un suicidio. La scientifica dei Carabinieri ha subito eseguito i rilievi e si sta scavando nella vita del 67enne, di origine croata, che aveva da poco perso la moglie.
Mondo dello snowboard in lutto per la morte di Amedeo Viviani
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- Pubblicato Lunedì, 25 Giugno 2012 20:58
- Scritto da Maurizio Pertegato
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TRIESTE - Il mondo dello snowboard italiano è in lutto per la morte di Amedeo Viviani, di 28 anni, residente a Gropada, sul Carso (Trieste), uno fra i più talentuosi rider italiani deceduto in un incidente stradale all'alba di domenica, 24 giugno, sulla strada del Terraglio, l'arteria che collega Mestre a Treviso.
Il tam-tam dei messaggi di cordoglio si sta diffondendo a macchia d'olio sul web: dai siti dedicati allo sport invernale ai blog, sino alle centinaia di messaggi sui social network. "Riposa in pace, non perché eri magico ma perché eri un ragazzo vero", "Forever Ame anche da lassù", "Riposa in pace tra le tue amate montagne", sono solo alcuni dei messaggi postati in Facebook, dove la sfilza di dediche si conclude con un laconico "Non ci credo".
Amedeo viaggiava sul sedile del passeggero di una Ford Fiesta finita contro un muretto e poi nel canale parallelo alla strada. Al volante c'era il suo amico Roberto Schiavon, di 29 anni, di Carbonera, paesino della Marca trevigiana, vittima forse di un colpo di sonno e ancora ricoverato all'ospedale di Cà Foncello in gravi condizioni. Amedeo Viviani si era trasferito a Treviso da qualche anno, pur mantenendo la residenza a Gropada.
Lavorava alla NorthWawe e Drake, azienda che produce scarponi e materiale da snowboard, e di recente aveva conseguito il patentino di maestro della disciplina che amava. Il 25 giugno 2001 il padre di Amedeo, l'attore Claudio Viviani, scomparve misteriosamente e il suo cadavere fu rinvenuto 3 mesi dopo adagiato nell'erba a ridosso di un muretto a secco del Carso. All'inizio si parlò di un gesto estremo, ma i dubbi su un possibile delitto all'origine della sua morte non furono mai fugati.
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