Si aprono le Paralimpiadi a Londra. Tra i tedofori la giovanissima schermitrice di Mogliano Bebe Vio
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- Categoria: Sport
- Pubblicato Venerdì, 31 Agosto 2012 10:18
- Scritto da Tiziana Melloni
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Londra - Grande entusiasmo per i Giochi paralimpici che, sulla scia delle Olimpiadi estive, riscuotono un lusinghiero successo: 2,3 milioni i biglietti venduti. Tra gli atleti più attesi c'è sicuramente il sudafricano Oscar Pistorius, giunto a Londra da Gemona del Friuli. Il velocista, dopo aver gareggiato alle Olimpiadi, cercherà di difendere i titoli nei 100, 200 e 400 metri vinti alle Paralimpiadi di Pechino quattro anni fa.
L'Olympic Stadium di Londra ha riacceso le sue luci nella serata del 29 agosto per l'apertura dei XIV Giochi Paralimpici, che si preannunciano come i più seguiti di sempre con 4.200 atleti provenienti da 166 Paesi.
La cerimonia di inaugurazione, alla presenza della Regina Elisabetta, è stata seguita da 80mila spettatori ed è stata aperta dal fisico e matematico Stephen Hawking, quasi completamente paralizzato. Le Paralimpiadi vedranno 11 giorni di gare e si concluderanno il 9 settembre.
A rappresentare l'Italia, in qualità di portabandiera, c'era l'arciere bellunese Oscar De Pellegrin che ha sfilato lungo l'anello dell'Olympic Stadium sventolando il tricolore in rappresentanza dei 98 atleti azzurri che compongono la delegazione italiana.
Tra i tedofori che hanno portato la fiamma olimpica in occasione dell’apertura delle Paralimpiadi c'era anche Beatrice “Bebe” Vio, la schermitrice di Mogliano Veneto che ha perso braccia e parte delle gambe per una gravissima ed improvvisa malattia e che indossa, al posto delle gambe, le “lame” rese famose da Oscar Pistorius.
Nel 2008, all'età di 11 anni, Beatrice fu colpita da una meningite fulminante che non le lasciò scampo e che, come racconta il padre, "causò una terribile crisi settica che nel giro di poche ore, sotto i nostri occhi impotenti, devastò il suo corpo con delle emorragie interne".
Beatrice era già un'atleta affermata e non si è lasciata abbattere. I suoi insegnanti le hanno permesso di rimanere al passo con le lezioni e, con delle protesi speciali, è riuscita a tornare in pedana ed a qualificarsi per Londra.
I genitori e gli amici di Bebe hanno creato una Fondazione per aiutare chi come lei si trova in questa situazione: “Art4sport”, che si pone lo scopo di "reperire fondi da destinare alla progettazione e realizzazione di protesi sportive per bambini e a collaborare con organizzazioni come il Cip (Comitato Italiano Paralimpico), per coinvolgere e motivare i bambini ed i loro genitori a credere nello sport e nei suoi innumerevoli benefici".
Lo stesso Oscar Pistorius è uno dei "testimonial" della Fondazione.