Over 60 è anche meglio. Nuovo titolo italiano nel natural body building per il 67enne triestino Marino Marini
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- Categoria: Sport
- Pubblicato Martedì, 25 Giugno 2013 20:57
- Scritto da Monica Visintin
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Trieste - 182 cm per 82 kg,e una passione per il body building che dura da trent’anni. Questi i numeri dell’algoritmo che racchiude il segreto della seconda giovinezza di Marino Marini (a sx nella foto), 67 anni compiuti il 16 giugno a cavallo fra il secondo posto conquistato una settimana prima ai campionati europei di Bussolengo e la conquista del titolo italiano domenica scorsa ad Avezzano. Una fortuna costruita negli anni della pensione, 25 competizioni dal 2006 ad oggi, complice l’esempio e la guida di un maestro assai più giovane: il pluricampione italiano e titolo iridato 2009 Franco Zeriul, oggi quarantacinquenne, che dopo quattro anni di allenamenti mattutini insieme un giorno riesce a convincere il suo maturo allievo a salire sulle pedane di gara e iniziare una fase della vita ricca di nuove sfide, divertimento e grandi soddisfazioni agonistiche.
Quand’è iniziata la sua avventura agonistica?
Nel 2006, l’anno dopo la discesa in campo di Franco. E’ stato lui a convincermi a gareggiare. Io non volevo, ero molto reticente.
Cosa significa allenarsi per le gare di body building?
Significa avere uno stile di vita improntato all’assiduità negli allenamenti e ad un certo regime alimentare. Vietato fumare, gli alcolici si bevono con moderazione e solo quando c’è l’occasione per festeggiare.
Quanto si allena?
Cinque volte alla settimana. Vengo in palestra di mattina, dalle nove a mezzogiorno. Una cosa tranquilla, compreso un caffè e la doccia. In tutto mi alleno due ore al giorno seguendo una programmazione sistematica. Prima facevo quello che mi diceva Franco, ma ormai dopo tanti anni mi organizzo anche da solo. Allenarsi è un anche un modo per conoscersi.
Cosa l’ha convinta a passare alla competizione?
E’ stato l’entusiasmo di Franco. All’inizio ero molto reticente. Ci vuole molto impegno, senza contare che le trasferte me le pago io. E’ stata l’idea di affrontare una sfida con me stesso.
Per fare una competizione di body building bisogna piacersi almeno un po’. Lei si diverte alle gare?
Beh, abbastanza. Non sono un super narcisista, premetto, e all’inizio l’idea di mostrarmi in pubblico mi metteva in difficoltà, soprattutto quando dovevo fare le pose libere. Ma col tempo ci ho preso gusto, adesso mi diverto.
E quando è in gara chi la segue?
Alle gare vado sempre con mia moglie Nirvana, anche perché le trasferte sono un’occasione per farci un viaggetto insieme. Nirvana mi fa un po’ da manager, organizza le trasferte e quando vado in gara mi prepara ad entrare in pedana, mi mette quelle creme che noi culturisti dobbiamo spalmarci per avere i corpi lucidi e abbronzati. Ha una pazienza, poverina…
Ma alla fine perché si dedica tanto al body building? Che cosa la spinge a continuare?
Il divertimento ha una parte importante. C’è anche la necessità di avere un hobby: io sono in pensione, se non facessi questo dovrei trovarmi altro da fare. Ma la motivazione più importante viene dai vantaggi che la pratica di un’attività fisica porta alla salute, fisica e anche mentale. Ho un’età in cui bisogna fare grande attenzione ad entrambe, l’esercizio fisico è un eccellente modo per contrastare l’invecchiamento. Niente farmacia, perché fa male e perché questa è la regola della Federazione per cui gareggio, l’A.I.N.B.B (Associazione Italiana Natural Body Building).
Senta, è difficile negare che lei ha un aspetto eccellente. E anche assai diverso dalle persone della sua età. Come li vede i suoi coetanei?
Non spetta a me dirlo. Certo che molti invece che frequentare la palestra frequentano i bar…e hanno problemi che io non ho. Io sto bene, gli acciacchi che ho qualche volta dipendono dall’usura del lavoro di palestra, come capita a tutti gli atleti. Qualche infiammazione, qualche strappino ogni tanto. L’artrosi non so cosa sia.
In quale aspetto del suo fisico si piace di più?
Ogni atleta ha i suoi punti di forza. Il mio sono i pettorali, da sempre. E’ una questione genetica, sono nato così, non ho curato questi muscoli più degli altri. La preparazione di un body builder deve essere equilibrata.
E in gara? Per quale aspetto la premiano di più?
Senza dubbio per quello che noi in gergo chiamiamo “tiraggio” ovvero la definizione muscolare.
Con un corpo come il suo chiunque si porrebbe l’obiettivo di piacere agli altri. Lei sente di piacere a qualcuno che non sia un giudice di culturismo?
E’ difficile rispondere, soprattutto se devo prendere in considerazione le reazioni della gente della mia età. Mi sa che spesso la gente riconosce che sono in forma, ma non me lo dice perché si sente in difetto rispetto ai doveri che ha nei confronti del proprio corpo. Tanti mi dicono che sono…bravo, ma sicuramente non fra quelli che sono fuori forma, quelli che si sentono male solo all’idea di andare in palestra.
E le donne che dicono?
Ah, sa come sono. Davanti un uomo dicono che l’importante è che sia…simpatico. Anche intelligente, ricco ancora meglio. Mica ti dicono che sei bello… ma è giusto così!
Come passa il tempo libero?
Con il body building! (ride) Il fatto di essere allenato mi permette di fare molta attività all’aria aperta. Da buon triestino, adesso che è estate vado al mare. Ma d’inverno armo la roulotte e vado a sciare. Essere in forma mi permette di godermi meglio il tempo libero.