Pordenone, una fiaccolata silenziosa dalle grandi emozioni
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- Categoria: Pordenone
- Pubblicato Mercoledì, 16 Maggio 2012 10:20
- Scritto da Maurizio Pertegato
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PORDENONE - Erano oltre seicento, tra commercianti e artigiani, ieri sera, 15 maggio, all’appuntamento di piazza del Popolo a Pordenone, promosso da Ascom e Confartigianato con il sostegno del Tea Party.
Contro la grave crisi in cui versano le imprese si è svolta la fiaccolata silenziosa che, dopo il raduno in piazza del Popolo ha visto una "processione" molto suggestiva e di grande effetto proseguire lungo i corsi Garibaldi e Vittorio Emanuele, per arrivare fino alla Loggia del Comune, dove sono cominciati gli interventi dei presidenti delle realtà associative.
Ha cominciato Silvano Pascolo, il portacolori di Confartigianato, che ha efficacemente dichiarato "Questa è una protesta per poter lavorare». Gli facevano da sfondo i cartelli i cartelli predisposti dall’Ascom che recitavano per fare qualche esempio: «Non siamo un bancomat», «Anche noi vogliamo essere statali», «Cedesi attività in cambio di posto sicuro: il politico».
E', quindi, intervenuto Alberto Marchiori, il presidente di Confcommercio, rivelandosi in gran forma e ottenendo grandi consensi e partecipazione dal pubblico, che lo ha applaudito vigorosamente in più occasioni. "E' mai possibile - si è chiesto - che in un Paese democratico sia un delitto essere proprietari di un immobile (vedi IMU)? A quanto pare si! Il risultato è che i provvedimenti di costante controllo e inasprimento fiscale hanno bloccato il mercato interno spostando i consumi nei paesi Europei limitrofi".
Dopodichè, ha parlato del decreto "ammazza Italia", con "sciabolate" a destra e a manca, tuonando contro Prodi, Visco e infine Tremonti, con il ritornello che "Tutti hanno la soluzione quando non sono più al governo". E' stato un modo per prendere le distanze da chi assale i dipendenti di Equitalia, condannando piuttosto chi Equitalia l’ha creata.
"Noi questa sera - ha chiuso Marchiori - vogliamo lanciare ancora una volta un monito alla politica ed ai politici (soprattutto ai galantuomini). Chiediamo di dare luce alle imprese; chiediamo di dare speranza ai nostri giovani; chiediamo di fare vivere dignitosamente i nostri anziani; chiediamo di riformare velocemente questo stato e di tagliare gli sprechi (quelli veri). Un paese senza imprese e senza posti di lavoro non puo’ pensare di aumentare le entrate e ridurre il debito pubblico".