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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Presentata a Udine la candidatura di danza e musica della Val Resia a patrimonio Unesco

Presentata a Udine la candidatura di danza e musica della Val Resia a patrimonio Unesco

Udine – Danza e musica resiane patrimonio immateriale dell’Unesco: cioè di tutti noi e dell’intero pianeta. Da questa considerazione prende ufficialmente avvio, per iniziativa del Comune di Resia, la richiesta di salvaguardia del Patrimonio Immateriale dell'UNESCO per la danza e la musica resiana, illustrata nel corso di una conferenza stampa svoltasi il 12 aprile a Udine dall’assessore alla Cultura del Comune di Resia Cristina Buttolo, dal coordinatore dell’iniziativa Vanni Treu, dall’antropologo Stefano Morandini, dall’etnomusicologo Roberto Frisano e dal violinista e musicologo Giulio Venier.

Nel patrimonio musicale della Val Resia affondano le radici più salde e più vive della cultura e delle tradizioni resiane: quel comune sentire di "fratellanza" che riecheggia dalle note della zitira e della bunkula.

L'amministrazione comunale di Resia, consapevole del valore e della portata di questo prezioso patrimonio, ha enucleato la richiesta di tutela Unesco coinvolgendo due gruppi storici - il Gruppo Folcloristico Val Resia e il Coro Monte Canin – insieme ad operatori, esperti e cultori del territorio, impegnati innanzitutto nella documentazione della tradizione legata a musica e danza resiane, che andrà a comporre il dossier da presentare all’Unesco per ottenerne ufficialmente la tutela.

Nel febbraio 2011 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali aveva riconosciuto di interesse nazionale sia il Gruppo Folkloristico Val Resia, la cui nascita si fa risalire al 1838 - preposto a divulgare le musiche e le danze tipiche di questa valle - sia il coro “Monte Canin”, nato nel 1971 per trasmettere il patrimonio della lingua, delle tradizione, dei canti della Val Resia, tramandate oralmente di generazione in generazione da tempo immemorabile.

Dal 2011 ad oggi sono state effettuate videoregistrazioni di canti tradizionali e manifestazioni danzanti, di eventi spontanei, di feste e di appuntamenti tradizionali, e registrazioni di sonate che hanno coinvolto tutta la popolazione e sono state arricchite da interviste ad anziani e a musicisti della Val Resia.

Tutto questo materiale prodotto, debitamente catalogato e custodito nell’archivio dell’Ecomuseo di Val Resia, permetterà di integrare il vastissimo patrimonio culturale raccolto dai ricercatori nel tempo.

Nel corso del 2013 gli esperti saranno impegnati nel completamento della ricerca e documentazione necessarie alla candidatura UNESCO, per il coordinamento dell’antropologo visuale Stefano Morandini e dell’etnomusicologo Roberto Frisano. La catalogazione si avvarrà della scheda ministeriale sui beni immateriali (Beni demoetnoantropologici immateriali).

Il supporto tecnico-informatico verrà garantito dal Centro regionale di Catalogazione e Restauro, sotto la guida della dottoressa Franca Merluzzi. Nei prossimi mesi la Val Resia continuerà a essere un laboratorio di ricerca, come lo è già stato fin dall’inizio del secolo scorso, per monitorare e schedare attraverso tecnologie visuali gli ambiti della tradizione che poi diventeranno funzionali all’iter di riconoscimento come patrimonio immateriale dell’Unesco.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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