Prostituzione: chiuso dalla polizia il Night Club Carillon di Trieste
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- Pubblicato Mercoledì, 16 Gennaio 2013 15:24
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Trieste - I poliziotti della Seconda Sezione della Squadra Mobile di Trieste hanno chiuso e posto sotto sequestro il Night Club Carillon, storico e noto locale della vita notturna cittadina. Dopo alcuni mesi di indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Federico Frezza, il 15 gennaio sono stati denunciati per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione i titolari dell'esercizio pubblico, B.G. e M.E.
In base alla ricostruzione fornita dalla Questura, i clienti del locale notturno arrivavano a sborsare anche 4.000 Euro a serata, con i quali pagavano sia la "compagnia" femminile sia le consumazioni. Tutto avveniva con la complicità dei titolari del locale, che approfittavano dei momenti in cui le effusioni tra i clienti e le ragazze si facevano più "caldi" per "regolare" i pagamenti.
La Polizia ha inoltre identificato 6 cittadine straniere che avevano il compito di intrattenere i clienti, fino ad avere con loro prestazioni anche di carattere sessuale. Identificati, nel corso delle indagini, anche numerosi clienti del locale notturno, che si appartavano con le giovani donne pagando cifre cospicue per pochi minuti di intimità.
I clienti che si divertivano, di nascosto dalle mogli che li pensavano altrove, erano però sotto gli occhi di poliziotti che si fingevano avventori per verificare le dinamiche all'interno del night.
Arrestati quattro dipendenti del Comune di Trieste. L'accusa è di assenteismo
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- Pubblicato Mercoledì, 16 Gennaio 2013 15:06
- Scritto da Redazione fvgnotizie
Trieste - Un impiegato figurava al posto di lavoro e quotidianamente giungeva tre ore più tardi: colleghi compiacenti timbravano il badge al suo posto, effettuando per conto del titolare "fittizie e fraudolente" registrazioni.
Un altro dipendente, durante un periodo di infortunio che lo aveva reso ufficialmente inabile al lavoro, mentre percepiva l'indennità operava al tempo stesso come rilevatore statistico, andando in giro a raccogliere a domicilio questionari Istat.
Queste ed altre violazioni hanno portato i carabinieri ad arrestare quattro dipendenti comunali a Trieste. Un quinto dipendente per il momento risulta soltanto indagato per lo stesso motivo: assenteismo.
I primi sono tre uomini e una donna, tutti tra i 47 ed i 61 anni, in forza al mercato ortofrutticolo della città, in Riva Ottaviano Augusto. Tra gli arrestati c'è lo stesso responsabile della struttura. In manette è finito anche un esponente della Lega Nord al Comune di Muggia (Trieste).
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Aurisina e della Stazione di Prosecco, coordinati dal pm della procura locale Massimo De Bortoli, li hanno arrestati, a vario titolo, con l'accusa di truffa aggravata ai danni del Comune di Trieste.
Li hanno bloccati in nottata, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Laura Barresi. Dalla scorsa primavera i militari tenevano d'occhio i dipendenti e ne controllavano ogni spostamento, fin nell'istituto di credito dove un dipendente era andato per motivi personali, e a casa, dove uno dei quattro ogni giorno andava per una lunga pausa pranzo. Peccato che dimenticasse di timbrare in uscita e in entrata, figurando così sempre al lavoro. Uno degli arrestati addirittura si è spinto oltre confine, nella vicina Slovenia, per un caffè.
Tutti e quattro sono stati rinchiusi nel carcere del Coroneo, a Trieste. L'operazione dei carabinieri segue di tre mesi una analoga inchiesta dei finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria che aveva individuato 40 dipendenti della Direzione e delle soprintendenze per i Beni culturali del Fvg: secondo l'accusa si allontanavano illegittimamente dal posto di lavoro evitando di segnalare l'uscita dall'ufficio, per sbrigare faccende personali. Anche in quel caso, il pm titolare dell'indagine era Massimo De Bortoli.
Trieste: amianto, 4 ex dirigenti Grandi Motori indagati per omicidio colposo
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- Pubblicato Martedì, 15 Gennaio 2013 10:59
- Scritto da redazione fvgnotizie
TRIESTE - C' è una svolta nell'indagine sulle morti per amianto alla Grandi Motori. La procura di Trieste ha concluso le indagini su otto decessi per mesotelioma pleurico di lavoratori della società Grandi Motori Trieste e le notifiche sono state inviate a 4 ex dirigenti: questi, sono quindi indagati per omicidio colposo e cooperazione colposa. Le esposizioni all'amianto oggetto dell'indagine vanno dal 1971 al 2000.
I familiari delle vittime si sono anche costituiti in associazione ma in Friuli Venezia Giulia c'è anche il gruppo "Esposti all'amianto: gli associati seguono e denunciano vari casi in tutta Italia.
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