Viaggi più sicuri sulle nostre strade grazie a dispositivi di rilevamento sempre più aggiornati
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- Categoria: Viaggi
- Pubblicato Mercoledì, 08 Agosto 2012 15:25
- Scritto da Tiziana Melloni
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Palmanova - I "nuovi" pirati della strada - come emerge dalle ultime statistiche - sono sempre più spesso automobilisti che si mettono alla guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Le Autovie Venete, in accordo con la Polizia Stradale, corrono ai ripari per tutelare gli utenti della rete stradale.
I nuovi “droga-test” in dotazione alla Polstrada del Fvg e del Veneto, consegnati l'8 agosto da Autovie Venete, si aggiungono ai tutor, agli autovelox, al software per leggere i cronotachigrafi digitali, tutti apparecchi che hanno contribuito al calo degli incidenti sulla rete rispetto allo scorso anno.
I Drug Detection System rilevano fino a cinque classi di droghe (anfetamine, cocaina, oppiacei, metanfetamine, Thc), attraverso l’analisi della saliva e sono anche dotati di un sistema di salvataggio dei dati su un pc.
I test saranno in dotazione alle pattuglie di Polizia Stradale che prestano servizio sulla rete autostradale di Autovie Venete. La Concessionaria autostradale ne ha consegnati 6, che vanno a sostituire quelli in dotazione da due anni, il cui modello è superato.
Le tecnologie, infatti, evolvono molto rapidamente e quindi devono essere costantemente aggiornare per consentire alla Polstrada di svolgere con sempre maggior efficacia le attività di controllo.
Rispetto al modello precedente, i nuovi Drug Detection System (investimento complessivo 33 mila euro) presentano una aumentata sensibilità, risultano molto più veloci nei tempi di rilevazione e analisi (in soli 5 minuti riesce a rilevare la presenza di un massimo di 5 droghe; in 90 secondi ne rileva 2, con la possibilità di conservare in forma integra parte del campione testato che potrà così essere utilizzato per future analisi di conferma o contradditorio) e tutta l’operazione viene svolta in due sole fasi rispetto alle tre precedenti.
Nei due anni di utilizzo (2010-2012), in Friuli Venezia Giulia sono stati effettuati 415 servizi che in 131 casi hanno dato esito positivo.
La consegna è stata l’occasione per confrontare i risultati raggiunti dalla sempre più stretta collaborazione fra Autovie Venete e Polstrada nell’ambito della sicurezza: dai controlli sui mezzi pesanti in transito sulla rete, all’intervento delle pattuglie in occasione di sinistri o eventi critici, fino alle attività didattiche rivolte alle scuole che si svolgono nel corso dell’anno.
Sono molteplici, ormai, gli strumenti a disposizione degli agenti per controllare il comportamento dei guidatori in autostrada. “Sulla rete autostradale gestita da Autovie Venete – ha ricordato il direttore generale Enrico Razzini - sono attive 20 postazioni di tutor, cinque autovelox (tre nel tratto Quarto D’Altino-San Donà di Piave e due sul raccordo Villesse – Gorizia, tratti entrambi interessati da lavori di adeguamento)”.
Estremamente efficace anche il software in grado di analizzare il coronotachigrafo digitale dei mezzi pesanti, un applicativo che permette di verificare il rispetto delle ore di guida e di riposo, nonché di monitorare le attività del mezzo su strada nell’arco dei 28 giorni antecedenti il controllo.
L’introduzione del tutor (sedici postazioni sulla A4, due sulla A 28 e due sulla A23), installati dal febbraio 2011 sulla rete autostradale gestita da Autovie Venete. ha contribuito notevolmente alla riduzione degli incidenti, passati dai 734 del 2010 ai 668 del 2011 (da 403 a 368 i feriti, mentre le persone decedute sono state 9, come nel 2010).
Alla consegna dei droga test hanno partecipato i vertici della Polstrada del Fvg Luciano D’Agata e del Veneto Massimo Pianpiani, il comandante della sezione di Palmanova Andrea Nutta, la comandante della sezione di Venezia Maria Faloppa e l’ispettore capo della sottosezione di San Donà di Piave Paolo Grigoli, il direttore generale di Autovie Venete Enrico Razzini, il direttore d’esercizio Davide Sartelli, affiancato dai collaboratori Fulvio Moras e Giovanni Cante.