Guard rail a norma UE: il progetto di Autovie supera i crash test e fa risparmiare 4 milioni
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- Pubblicato Sabato, 24 Gennaio 2015 16:52
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Palmanova - Risparmiare oltre quattro milioni di euro con un progetto che può anche essere messo sul mercato: questa l'operazione che i tecnici di Autovie Venete hanno appena portato a termine, riutilizzando – dopo aver ottenuto la marcatura “CE” e dopo averne modificato la struttura - le barriere di sicurezza installate sull’autostrada A4 fra Quarto D’Altino e Portogruaro.
Ne danno notizia le stesse Autovie Venete in un comunicato stampa del 24 gennaio.
Il progetto, che ha superato tutte le prove previste dall’iter di certificazione UNI EN 1317, è stato sviluppato da un team formato da ingegneri e tecnici di Autovie Venete e dell’impresa astigiana Tubosider (produttrice di guard rail) e ora può essere adottato anche da altre realtà, garantendo un notevole ritorno economico grazie alle royalties.
Tutto è nato dalla introduzione di nuove normative nell'ambito delle dotazioni autostradali. I lavori di riqualificazione delle barriere di sicurezza installate sulla rete gestita da Autovie Venete, infatti, prevedevano il re-impiego dei guard rail nei lavori di allargamento della terza corsia, ma un decreto uscito successivamente all’intervento realizzato dalla Società stabiliva che tutti i guard rail utilizzati dopo l’emanazione del decreto necessariamente dovevano essere marcati CE.
Inoltre, il progetto definitivo dei lavori della terza corsia conteneva una prescrizione sulla regimentazione delle acque di piattaforma che modificava le modalità di installazione delle barriere.
Queste due novità escludevano la possibilità di reimpiegare i guard rail che Autovie aveva in carico. L’unica possibilità, quindi, era quella di riuscire a ottenere la marcatura “CE” (che certifica la conformità dei prodotti alle direttive comunitarie, consentendone così la libera commercializzazione sul mercato europeo) delle barriere riprogettate.
Un lavoro, in pratica, quasi uguale alla progettazione ex novo. Sviluppato dai tecnici di Autovie in collaborazione con la Tubosider, ha comportato il superamento di complesse prove di laboratorio e due crash test. Ottimi i risultati, visto che il progetto ha permesso di il riutilizzo di barriere già nelle disponibilità della Concessionaria, il cui valore è pari a 5 milioni e 850 mila euro.
Togliendo i costi sostenuti per sviluppare il progetto (180 mila euro) e quello degli elementi utilizzati per integrare il materiale (1 milione e 570 mila euro), il risparmio è stato di 4 milioni e 100 mila euro, a cui si aggiunge la possibilità di “vendere” il nuovo modello incamerando le royalties.
Qui il video del crash test su un mezzo pesante: