Sciopero dei pediatri proclamato per martedì 19 maggio: motivazioni e modalità
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- Categoria: Salute
- Pubblicato Venerdì, 15 Maggio 2015 23:05
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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FVG - Il 19 maggio, martedì, i medici aderenti alla Federazione italiana medici pediatri hanno proclamato uno sciopero dalle 8 alle 20. Saranno garantite le prestazioni essenziali. Le altre sigle sindacali (Cisl, Cgil, Smi e Snami) non aderiranno all'agitazione.
I pediatri della Fimp protestano contro una riforma strutturale e organizzativa dell’assistenza sanitaria territoriale in cui vengono introdotte le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e le Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP).
La Federazione obietta che tale ristrutturazione abolisce l'attuale distinzione tra assistenza in età pediatrica e quella in età adulta, che invece hanno diverse specificità di cura.
Le differenze sono dovute al tipo di problemi ed esigenze di salute, che in età adulta hanno di solito la caratteristica della cronicità, mentre in età pediatrica si riferiscono, a parte i casi acuti e urgenti, ad attività di tipo preventivo.
Di conseguenza, per i medici Fimp, i modelli organizzativi territoriali non possono avere per la Pediatria la stessa impostazione che per la Medicina Generale e vanno declinati secondo le specifiche esigenze dei pazienti in età pediatrica e delle loro famiglie.
I pediatri aderenti non mettono in discussione la parte che riguarda l'aggiornamento retributivo del rapporto convenzionale. È quanto spiega la dr. Flavia Ceschin, rappresentante provinciale della Federazione, che ribadisce "non scioperiamo per motivi economici".
Alla fine - sostengono ancora i medici Fimp - sarebbe accettabile perfino una modesta perdita nel rapporto fra aspetti economici e qualche piccolo ulteriore compito attribuito loro. Ciò che non ritengono accettabile è quello che definiscono "un maldestro e pericoloso tentativo di rivoluzione", non solo concettuale, della riorganizzazione delle Cure primarie, ispirato alla legge Balduzzi (ex 189/12).
Nella manovra riorganizzativa - fanno notare i pediatri - primeggiano cinque precisi concetti, ritenuti inaccettabili:
1. imporre il governo clinico degli atti medici, clinici e burocratici, attraverso ordini di servizio emanati dalla direzione aziendale e sempre meno concertati fra le parti; compatibili in un rapporto di dipendenza ma non in regime di convenzione;
2. finanziare i cambiamenti organizzativi del sistema di cura utilizzando le risorse economiche precedentemente destinate al finanziamento dei fattori produttivi (forme associative, personale di studio, continuità assistenziale per alcune Regioni) e magari contrarre le risorse destinate al self help dei percorsi diagnostici terapeutici, tentando di accollare ai medici pediatri anche presunte inappropriatezze prescrittive nel governo clinico dei loro pazienti;
3. uniformare il modello assistenziale della Pediatria di Famiglia a quello della Medicina Generale senza riconoscere il valore aggiunto della specificità specialistica, i diversi bisogni assistenziali dell’infanzia/adolescenza e il sostegno alle problematiche legate alla genitorialità;
4. passare da un rapporto basato sulla scelta fiduciaria ed individuale a quello di una assistenza fornita attraverso forme di aggregazione strutturata erogata indifferentemente da pediatri diversi per prestazioni routinarie e non limitatamente a quelle urgenti non differibili;
5. mantenere, forse accentuare, la diversità assistenziale fornita dalla varie Regioni aumentando il divario fra quelle in bilancio economico positivo rispetto a quelle in difficoltà pregresse o attuali.