Trieste capitale della Medicina Complessa: passo in avanti nel dialogo fra le varie discipline scientifiche
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- Categoria: Salute
- Pubblicato Mercoledì, 26 Novembre 2014 13:36
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Trieste – Trieste diventa riferimento internazionale per la medicina “complessa” e le scoperte, di primaria importanza per la salute, che possono derivare dal “dialogo” fra la medicina, la fisica, la psicologia, la biofilia, la spiritualità e l’arte.
Sono entusiasmanti i risultati del convegno “La fisica comunica con medicina, arte e spiritualità”, una “due giorni” curata da AMeC con Smile Tech, che si è conclusa, domenica 23 novembre, al Centro Internazionale di Fusica Teorica di Miramare. Esperti italiani e stranieri si sono alternati illustrando e dimostrando la possibilità di intervenire e curare le malattie croniche degenerative grazie all’interdisciplinarietà delle ricerche, potenziando l’azione delle terapie nel quadro di un intervento di medicina “complessa”.
Lo ha evidenziato il medico gastroenterologo Fabio Burigana, promotore del convegno: Esistono ipotesi innovative di cura a partire dall'osservazione delle analogie fra fisica e medicina? La risposta è senz’altro affermativa, come hanno dimostrato i lavori delle due giornata del convegno.
«Le leggi della fisica quantistica sono attive nella regolazione del genoma e questo potrà aprire nuove prospettive nella terapia delle malattie cronico degenerative – ha spiegato Burigana -una delle novità più rilevanti emerse nell’ambito del convegno è l’incidenza della fisica quantistica anche sul piano biologico».
Gli ha fatto eco il fisico e docente Claudio Verzegnassi, fra i curatori del convegno, con un intervento che ha valorizzato l’apporto a Trieste del fisico di Washington Philip Kurian in relazione alle potenzialità dischiuse dalla fisica quantistica sul piano terapeutico. «Le nuove ricerche di AMec Trieste dimostrano la possibilita’ di intervenire sul genoma umano attraverso specifici fattori di regolazione così come attraverso lo studio e la modulazione dei campi elettromagnetici».
Davvero notevole la relazione dello psicologo Paolo Zucca, che ha illustrato le novità legate ai suoi studi di biofilia: «L’importanza della relazione dell’uomo con il mondo naturale ha la stessa importanza del comportamento sociale della nostra specie e le conseguenze di questa privazione sono molto gravi a livello emozionale, cognitivo, estetico e spirituale. La sola visione di stimolazioni “naturali” in seguito alla somministrazione di un evento stressante produce un recupero significativo di vari parametri fisiologici (pressione arteriosa, attività cardiaca, tensione muscolare, etc.) in un tempo molto breve. Questo significa che l'ambiente in cui si vive ha ricadute importanti: se due pazienti sono ricoverati nella stessa stanza e nelle stesse condizioni (stessa operazione, stessa equipe ecc), si è verificato che il paziente con vista sul giardino necessita di un numero inferiore di antidolorifici e viene dimesso prima del paziente col letto esposto verso il corridoio».
A conclusione del convegno AMec ha annunciato che l’appuntamento dedicato alla medicina complessa diventerà annuale, sempre con sede a Trieste, e di aver avviato una ricerca condotta in partnership con l’Università di Bologna e con il sostegno di Wartsila: i risultati saranno presentati a breve, a conclusione dell’iter di studio. Fra i relatori anche il saggista e teologo Vito Mancuso, il fisico e studioso di genoma di Washington Philip Kurian, il teorico dell’informazioneGiuseppe O. Longo, il fisicoHans Grassmann, lo psichiatra Diego Frigoli, il Direttore del servizio di Psicologia Clinica Ospedaliera del Dipartimento Oncologico AUSL di Bologna Gioacchino Pagliaro e molti altri.
Il convegno di Trieste suggella l’ampio progetto “Esplorando nuove vie: la complessità” che nelle scorse settimane aveva proposto, a Trieste, diverse conferenze aperte al pubblico. Info www.smileservice.it.: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel 040 3481631.