Vini europei contro pannelli solari cinesi, si rischia la guerra doganale. Timori per l'export dei produttori del Fvg
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- Categoria: Cucina e vino
- Pubblicato Mercoledì, 05 Giugno 2013 18:25
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Bruxelles - La Commissione europea, attraverso uno dei suoi portavoce, ha respinto in maniera ferma le accuse che la Cina rivolge all'Europa riguardo ai contributi per l'esportazione dei prodotti vitivinicoli. Le rimostranze della Cina sono alla base della decisione di Pechino di aumentare i dazi sull'import di vino dall'Europa.
"Bruxelles non sovvenziona in alcun modo le esportazioni di vino europeo. La Cina è titolata ad iniziare un'indagine come ogni membro del Wto (World trade organization, ndr), anche se noi riteniamo che non ci siano azioni di dumping né sussidi al vino europeo" ha affermato la Commissione.
Il 5 giugno il presidente francese Francois Hollande ha chiesto una riunione a 27 sul tema dei negoziati commerciali con la Cina, ma il presidente della Commissione Ue Josè Barroso non ritiene opportuno convocare un vertice solo su uno "specifico caso commerciale".
La minaccia cinese di introdurre un giro di vite sui dazi all'import di vino proveniente dall'Europa era arrivata all'indomani dell'annuncio del Commissario Ue al Commercio, Karel De Gucht di innalzare a partire dal prossimo 6 agosto i dazi sui pannelli solari cinesi dall'attuale 11,8% al 47,6%.
A quel punto la Chinese Alcoholic Drinks Association, l'associazione cinese dei produttori di vino e alcolici, ha chiesto di aumentare le tasse doganali sulle importazioni di vino dall'Europa.
I produttori cinesi infatti già da tempo lamentano che i vini europei stanno invadendo la Cina a prezzi molto bassi. Secondo le accuse, i vini europei sarebbero favoriti dai sussidi all'agricoltura messi a disposizione da Bruxelles.
Ma Bruxelles respinge le accuse di dumping, chiarendo che "in Europa non è in vigore alcun aiuto all'export di vino".
Più probabilmente le critiche che provengono dalla Cina riguardano i sussidi europei alla promozione del vino sui mercati extracomunitari. Ma i cofinanziamenti alle azioni promozionali sono cosa molto diversa dagli aiuti all'export.
Tali contributi a suo tempo ebbero anche il beneplacito del Wto, che non li considerò una forma di contributo tale da costituire un danno per gli altri produttori.