Anche a Pordenone le "Sentinelle in piedi" per la libertà d'opinione sulle unioni gay
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- Categoria: Uomini e diritti
- Pubblicato Martedì, 14 Ottobre 2014 22:02
- Scritto da Giacomo Spagnol
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Pordenone – Sabato 11 Ottobre a piazza Cavour circa 150 persone, legate al movimento delle “Sentinelle in piedi”, hanno protestato contro il ddl Scalfarotto. Una protesta composta, dove i partecipanti dalle ore 18 alle ore 19 hanno letto silenziosamente un libro.
Il ddl Scalfarotto vuole estendere la legge Mancino-Reale sulle discriminazioni etniche, razziali e religiose ad atti motivati da omofobia e transfobia.
Secondo le “sentinelle” se questa legge entrasse in vigore rischierebbe di punire i reati d’opinione, colpendo ogni persona che manifesterebbe la propria contrarietà ai matrimoni omosessuali.
“La nostra è un’iniziativa dai modi pacati in difesa della famiglia naturale, cellula insostituibile e essenziale per ogni essere umano" - ha detto Matteo Fantuz, portavoce delle sentinelle - “Non ce l’abbiamo con i gay e l’Arcigay con cui anzi mi piacerebbe avere un confronto sereno. Ciò che non ci piace è il disegno di legge Scalfarotto (che introduce il reato di omofobia, ndr) perché è un di più ideologico, la nostra Costituzione, infatti, copre già i reati contro gli omossessuali visto che sancisce la pari dignità dei cittadini, senza alcuna distinzione”.
La protesta ha avuto momenti di tensione a causa di una contro-manifestazione non autorizzata, un gruppo di persone apparentemente non legate a nessuna sigla politica ha disturbato l’iniziativa delle sentinelle. I contestatori hanno esibito alcuni cartelli con scritto: “La maggior parte di queste persone non sa perché sta manifestando”; “Omofobi”; “Questi qua non capiscono nulla”.
La situazione non è degenerata grazie all’intervento della polizia che ha diviso con un cordone le due manifestazioni.
La paura iniziale era che potesse capitare qualcosa di simile a Bologna, dove le sentinelle in piedi qualche giorno fa furono aggredite da decine di persone legate ai collettivi della sinistra radicale.