• Home
  • Attualità
  • Cronaca
  • Spettacoli
  • Cultura
  • Benessere
  • Magazine
  • Video
  • EN_blog

Ven09202024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

"Celle aperte": attivata la sorveglianza dinamica nella Casa Circondariale di Udine

Udine - Anche nella Casa Circondariale di Udine si è finalmente attivata l’organizzazione della “sorveglianza dinamica” ovvero il modello delle "celle aperte", che è operativo, o deve diventare operativo, in tutti gli istituti penitenziari del nostro paese. Attualmente tale modello è applicato in una sezione, ma dovrà trovare applicazione, a breve, in tutta la struttura carceraria di via Spalato.

Nello specifico le persone detenute possono godere di una “maggiore mobilità” in quanto le celle, da circa un mese, sono aperte dalle ore 8 alle ore 12 e poi dalle ore 13 alle 20 (per il pranzo vengono chiuse un’ora dato che nel carcere non c’è una mensa e quindi il vitto deve essere distribuito e consumato in cella per ovvi motivi organizzativi).

Tale modello permette a ogni persona detenuta di recarsi nelle altre celle e muoversi nel corridoio evitando però “assembramenti”; inoltre non vengono utilizzate, durante la notte, le porte blindate con lo spioncino. Accanto alle quattro ore d’aria, per chi non svolge altre attività, è un passo minimo per migliorare la vivibilità.

Indubbiamente un’innovazione che affievolisce però solo in parte la condizione di costrizione e sicuramente non risolve il problema del sovraffollamento a cui, come si sa, è legata la condanna della Corte Europea dei Diritti Umani che entrerà in vigore a fine maggio se non ci saranno altri provvedimenti utili a ridurre il numero delle persone detenute.

Ascoltando proprio i detenuti negli incontri settimanali con gli assistenti volontari, il riscontro è senza dubbio positivo dato che si facilita una più ampia socializzazione tra le persone, un diverso rapporto con gli agenti di polizia penitenziaria, che non devono essere chiamati costantemente per poter uscire dalla propria cella e, in definitiva, si riducono le tensioni e la cosiddetta “ansia da cella” con un minimo di mobilità in più. Certo le carenze sono ancora molte, dati i limiti della struttura udinese: assenza di una palestra, di spazi laboratoriali, di un auditorium, di un “giardino degli incontri” per i colloqui con i familiari…

Forse con l’avvio dei lavori di ristrutturazione della sezione femminile, non più utilizzata dopo il 2004, alcune di queste lacune potranno essere superate, come impone peraltro l’ordinamento e il regolamento penitenziario. Se poi si considerano i modelli carcerari del Nord Europa - hanno evidenziato alcune persone detenute - le nostre strutture penitenziarie rimangono ferme ancora al medioevo.

È davvero non commentabile l’inerzia della nostra giustizia, che ha guardato altrove fin dal 1975, anno in cui è entrata in vigore la legge di riforma penitenziaria, e ha atteso quasi quarant’anni per avviare una modalità così minimamente diversa, ma decisamente più umana (non a caso il provvedimento della “sorveglianza dinamica” si pone la finalità di “umanizzare” la pena detentiva, ammettendo quindi che le attuali modalità esecutive sono disumane…) di espiare la pena carceraria.

L’auspicio è che il modello delle “celle aperte” diventi un primo passo per mutare radicalmente le condizioni della detenzione nel nostro paese, esempi non ne mancano (Bollate, Gorgona…), eppure non emerge nessun disegno riformatore, basti pensare alla blanda discussione parlamentare sul messaggio inviato dal Presidente della Repubblica inerente al sovraffollamento carcerario.

Non rimangono a questo punto che le sanzioni della Corte Europea, che però non possono essere superate semplicemente adottando il modello delle “celle aperte”, e per il paese che ha visto nascere le riflessioni di Cesare Beccarla, non è proprio cosa da poco.

Maurizio Battistutta - Conferenza Regionale Volontariato Giustizia FVG

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

Pubblicità

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Privacy e cookies

Privacy policy e cookies

Questo sito è impostato per consentire l'utilizzo di tutti i cookie al fine di garantire una migliore navigazione. Se si continua a navigare si acconsente automaticamente all'utilizzo. Per comprendere altro sui cookie e scoprire come cancellarli clicca qui.

Accetto i cookie da questo sito.