Test Invalsi, Cobas scuola e Unione degli studenti scioperano
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- Categoria: Scuola ed educazione
- Pubblicato Martedì, 15 Maggio 2012 15:32
- Scritto da Tiziana Melloni
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Il 16 maggio a Trieste studenti e professori appartenenti a Cobas scuola, Unione degli studenti Trieste e Coordinamento triestino scioperano e manifestano per contestare e boicottare i "test Invalsi", i quiz a crocette che il Ministero dell'Istruzione e l'Ente di ricerca Invalsi somministrano ogni anno agli alunni delle scuole italiane. L'intento dei test è quello di valutare la produttività di scuole, insegnanti e studenti dalle elementari alle superiori, tramite domande eguali in tutta Italia.
I promotori dello sciopero contestano la loro validità: «innanzitutto perchè valutare persone provenienti da situazioni diverse allo stesso modo è per noi garanzia di ingiustizia e al contempo ne contestiamo la validità didattica» - si legge nel comunicato. «Questi test si limitano di fatto a quantificare la quantità di nozioni apprese ignorando del tutto la capacità di rielaborazione personale e critica. Il progetto, ora ancora in fase di rodaggio, vuole poi in base ai risultati distribuire i finanziamenti, nel nome di un merito che noi chiamiamo classismo e segregazione, sull'esempio delle scuole americane e anglosassoni. Ciò comporterà una progettazione della didattica in vista del test, dal quale dipenderanno i finanziamenti, ledendo la libertà di insegnamento».
Gli studenti delle superiori hanno discusso nelle proprie assemblee dei test ed organizzato un referendum interno: più di 1500 studenti triestini hanno espresso la loro opinione, e l'80% la propria contrarietà al progetto.
Nei giorni scorsi il ministro dell'Istruzione e ricerca Francesco Profumo aveva difeso i test con queste argomentazioni: «L'Italia ha bisogno della valutazione: solo guardandosi allo specchio il paese può migliorarsi. La carenza di cultura della valutazione di cui soffre il Paese ci sta penalizzando nei confronti internazionali».
Per diffondere la cultura della valutazione, il ministro ha annunciato una campagna informativa: «Il prossimo anno si farà un'operazione di educazione e comunicazione, che partirà dai dirigenti regionali per arrivare ai dirigenti delle scuole e alla comunità tutta» attraverso «un mix di comunicazione istituzionale e comunicazione attraverso la rete e i social network. L'operazione servirà anche a diffondere una cultura di lettura del dato che oggi manca nel paese».
«Il ministero dovrà essere più collaborativo e meno impositivo». Ha poi affermato Profumo. «Dobbiamo diffondere la consapevolezza negli attori del sistema scuola del valore della valutazione e dei suoi obiettivi».