Si presenta il liceo su tablet: accogliere la sfida dei nuovi mezzi di condivisione della conoscenza
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- Categoria: Scuola ed educazione
- Pubblicato Mercoledì, 29 Maggio 2013 00:05
- Scritto da Tiziana Melloni
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Trieste - Il liceo linguistico “Vittorio Bachelet” di Trieste martedì 28 maggio ha presentato al pubblico la sua offerta formativa. Fondato nel 1986, è una scuola paritaria con esami in sede. Da quest'anno ne hanno rilevato la gestione gli insegnanti ed i genitori, riuniti nell'Associazione culturale Bachelet.
La novità proposta dal liceo è la sostituzione dei libri di testo con i tablet, come consentito da una legge del governo Monti Sono pochi però gli istituti in grado di offrire testi e supporti didattici in formato digitale, sia per la necessità di dotarsi della strumentazione, sia per un'oggettiva difficoltà nel cambiamento di mentalità da parte degli insegnanti.
Dopo la presentazione dell'Associazione da parte del presidente, l'avvocato Roberto Crucil, la preside professoressa Elena Kratter Pitteri ha presentato il progetto educativo della scuola, che ha come punti salienti la formazione di giovani con forte interesse per le lingue, per il mondo aziendale e per le nuove teconologie.
L'insegnamento sui supporti informatici permette di svolgere un insegnamento più vicino ai giovani, che è uno degli obiettivi della scuola Bachelet. Questo permette di seguire la didattica anche a quei ragazzi che per vari impegni - sportivi o artistici - sono spesso assenti.
Tra i ragazzi che frequentano la scuola infatti ci sono molti agonisti, tra cui campioni nazionali di vela, sci, golf, canottaggio. La direzione scolastica è sempre in contatto con le sociatà sportive per non perdere di vista gli studenti anche quando sono impegnati nelle gare. I giovani atleti, da parte loro, possono seguire le lezioni a distanza proprio grazie all'uso dei mezzi informatici.
È stata l'insegnante di Arte e Latino, la professoressa Gabriella Parodi, a dare una piccola dimostrazione dell'uso del tablet in classe. Un videoproiettore permette all'insegnante di mostrare ai ragazzi diapositive, schemi, disegni, foto e video, materiale che può essere poi condiviso via mail ed utilizzato immediatamente per il lavoro domestico.
"Usare i tablet non deve far dimenticare che l'obiettivo è sempre lo stesso: la conoscenza. È sempre la relazione tra l'insegnante e gli studenti e gli studenti tra loro il centro dell'azione educativa - ha detto Gabriella Parodi. - I mezzi informatici rendono più veloce ed immediata la comunicazione. Tuttavia - ha concluso - siamo in un periodo di transizione; non possiamo trascurare l'uso del libro cartaceo, a cui siamo ancora legati. Né noi e neppure i ragazzi siamo preparati ad un salto totale nel nuovo".
"Occorre però abituarsi al fatto che i nostri studenti imparano in un modo diverso da come abbiamo imparato noi. Stando nel mezzo del cambiamento non è possibile stabilire quanto si perda e quanto si guadagni nell'operazione. D'altra parte il mondo sta cambiando e la sfida del cambiamento va accolta".