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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Nasce nei laboratori dell'Area di ricerca di Trieste una tecnologia innovativa per l'uso del grafene

Nasce nei laboratori dell'Area di ricerca di Trieste una tecnologia innovativa per l'uso del grafene

Trieste - Viene dall'Area della Ricerca di Trieste la tecnologia che grazie alle leghe metalliche superleggere premette di utilizzare in modo ottimale le proprietà del grafene, materiale che entra nella costruzione di dispositivi elettronici come smartphone, computer e monitor.

Telefonini carichi più a lungo, computer che non si surriscaldano, monitor sottilissimi e flessibili, transistor superpotenti: diventeranno possibili grazie a questo procedimento innovativo, nato nei laboratori di Basovizza.

In un articolo uscito il 29 settembre sulla rivista Nature Communications, viene descritta la tecnica sviluppata dal gruppo di Alessandro Baraldi, docente di Fisica della Materia dell’Università di Trieste e responsabile del Laboratorio di Scienze delle Superfici del centro Elettra Sincrotrone Trieste. Allo studio hanno partecipato ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) italiano, insieme a studiosi di Inghilterra, Danimarca e Spagna.

“Siamo orgogliosi – ha detto Baraldi – di avere aggiunto un nuovo piccolo tassello al complicato puzzle che, quando completo, consentirà di passare dall’era del silicio all’era del grafene”.

Erede del silicio, il grafene è un materiale sottilissimo che ha alta capacità di condurre la corrente elettrica a temperatura ambiente. Finora questa capacità non poteva essere sfruttata al meglio perché i metalli con i quali viene combinato il grafene nei dispositivi elettronici ne alterano la struttura e lo rendono meno efficiente.

Basandosi sulle nanotecnologie, la tecnica italiana è riuscita ad accoppiare il grafene con l’ossido di alluminio, facendo crescere uno strato di grafene su una lega bimetallica di Nichel ed Alluminio Ni3Al ed esponendolo ad ossigeno a 520 K, conservandone così la struttura e la capacità di condurre energia elettrica.

La realizzazione di uno strato sottilissimo di carbonio, spesso solo un atomo - il grafene - era stata effettuata dai fisici Andre Geim e Kostya Novoselov nel 2004 ed appena 6 anni dopo aveva fruttato loro il premio Nobel.

Oggi entrambi sono professori all'Università di Manchester per merito della loro creazione, ma le applicazioni del più resistente materiale mai prodotto non sono che all'inizio, ed il grafene potrebbe portare enormi benefici in svariati campi, dall'informatica all'elettronica, dalla termoconduzione all'industria dei materiali.

Il grafene può vantare non solo il record di resistenza, essendo 100 volte migliore dell'acciaio, ma è un buon conduttore di elettricità, al pari del rame, trasferisce il calore come nessun altro materiale fino ad oggi scoperto, è trasparente, è estremamente denso; è inoltre flessibile, dote che lo rende il materiale ideale per i display flessibili e i dispositivi indossabili.

Il grafene ha proprietà molto interessanti dal punto di vista quantistico, tanto che al momento è studiato da migliaia di ricercatori in tutto il mondo.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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