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Assassinio di Giulio Regeni, piccoli passi dopo l’incontro tra le magistrature italiana ed egiziana
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Venerdì, 09 Settembre 2016 16:20
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Roma - L’incontro tra gli inquirenti italiani ed egiziani sull’omicidio di Giulio Regeni svoltosi a Roma l’8 e 9 settembre si è concluso "con un rinnovato impegno da parte dei due uffici a proseguire nello scambio di atti e informazioni al fine di pervenire all'obiettivo comune e cioè accertare la verità sulla morte di Giulio Regeni".
Così la una nota congiunta del procuratore generale dell'Egitto, Nabeel Sadek e del procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone.
Nel corso delle riunioni è avvenuto lo scambio di documenti tra le due delegazioni, così come era richiesto nelle reciproche rogatorie.
Il procuratore Sadek "ha illustrato e consegnato l'ampia, completa e approfondita relazione sull'esame del traffico delle celle che coprono l'area della zona della scomparsa e del ritrovamento del corpo di Giulio Regeni" si legge nella nota congiunta.
"Presso la procura egiziana sono pertanto in corso tutti i necessari approfondimenti investigativi sui soggetti le cui utenze risultano presenti in ambedue le aree".
È stata riconosciuta tra l’altro la debolezza della pista della “banda di rapinatori”: "Sulle indagini relative ai fatti del 24 marzo 2016 e al ritrovamento dei documenti di Giulio Regeni in casa di uno dei parenti del capo della banda criminale, la Procura Generale d'Egitto ritiene che allo stato delle indagini vi siano solo deboli indizi di un collegamento tra i cinque componenti la banda poi uccisi e il sequestro e l'uccisione di Regeni” - così il comunicato.
"La Procura Generale egiziana - prosegue la nota - continuerà le indagini per verificare eventuali relazioni tra la banda criminale, di cui fanno parte anche altre persone, e gli autori dell'omicidio. Il Procuratore Generale ribadisce la volontà di continuare le indagini sino alla scoperta dei colpevoli senza escludere nessuna pista investigativa".
Il procuratore generale dell'Egitto, Nabeel Sadek, ha espresso la disponibilità ad incontrare a breve i genitori di Regeni.
In particolare Sadek "ha espresso la sua disponibilità ad incontrare i genitori per manifestare anche a loro l'impegno e la volontà di giungere alla scoperta e alla punizione dei colpevoli di un così grave delitto".
Dal confronto tra i magistrati è emerso che la polizia egiziana aveva indagato su Giulio Regeni. Nel comunicato si legge che il Procuratore Generale d'Egitto ha riferito "di aver accertato che la Polizia del Cairo, in data 7 gennaio 2016, ha ricevuto dal Capo del sindacato indipendente dei rivenditori ambulanti un esposto su Giulio Regeni a seguito del quale la Polizia ha eseguito accertamenti sull'attività dello stesso. All'esito delle verifiche "durate tre giorni, non è stata riscontrata alcuna attività di interesse per la sicurezza nazionale e, quindi, sono cessati gli accertamenti".