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Inchiesta sull'uccisione di Giulio Regeni, incontro tra inquirenti confermato ma rimandato al 7 aprile
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Martedì, 05 Aprile 2016 10:23
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Roma - Si svolgerà a Roma il 7 e 8 aprile - non più il 5 come precedentemente annunciato - l'incontro tra inquirenti italiani ed egiziani che indagano sulla morte di Giulio Regeni. Dopo che l'agenzia Reuters aveva riportato la sospensione dell'incontro, le ambasciate invece confermano le date.
Per l'Italia ci saranno i magistrati della procura di Roma Giuseppe Pignatone e il sostituto Sergio Colaiocco, gli investigatori del Servizio centrale operativo della Polizia e del Raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri.
La delegazione egiziana sarà composta da due magistrati, il procuratore generale aggiunto del Cairo, Mostafa Soliman, e il procuratore dell’Ufficio di cooperazione internazionale della procura generale Mohamed Hamdy El Sayed, e da tre ufficiali di polizia.
Si tratta del generale Adel Gaffar della National Security, del brigadiere generale Alal Abdel Megid dei servizi centrali della polizia egiziana e di Mostafa Meabed, vicedirettore della polizia criminale del governatorato di Giza, il luogo dove è stato ritrovato il corpo di Giulio Regeni e la cui procura è titolare del fascicolo d’indagine.
Come riportato dalla stampa del Cairo, fonti della sicurezza egiziana hanno reso noto che "gli apparati interessati hanno preparato un dossier sulla vicenda di 2000 pagine che indica le linee generali del crimine e la scomparsa del corpo, nonché le indagini su 200 persone di diverse nazionalità che avevano relazioni con la vittima".
"Siamo alla vigilia di importanti incontri che potrebbero essere decisivi per lo sviluppo delle indagini - ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni nell'audizione al Senato. - L'omicidio di Regeni ha scosso le nostre coscienze e il Paese intero perchè è stata stroncata la vita di un italiano esemplare, per il modo in cui è stato atrocemente torturato e ucciso e per la lezioni di compostezza dei genitori".
"Il dossier inviato in Italia ai primi di marzo dagli investigatori egiziani era carente e mancava di almeno due dei cinque capitoli richiesti dai pm italiani: i dati relativi al traffico del telefono di Regeni e quelli relativi video della metropolitana del Cairo - ha reso noto il ministro -. È importante che il Parlamento faccia sentire la sua voce unitaria".
"Se non ci sarà un cambio di marcia, il governo è pronto a reagire adottando misure immediate e proporzionate. Per ragioni di Stato non permetteremo che sarà calpestata la dignità dell'Italia. Dobbiamo capire se la fermezza delle reazioni dell'Italia intera potranno riaprire un canale di piena di collaborazione e lo capiremo a partire dall'incontro di giovedì e venerdì di questa settimana".