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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Giorno della Memoria in Friuli Venezia Giulia, numerose cerimonie ed iniziative culturali

Giorno della Memoria in Friuli Venezia Giulia, numerose cerimonie ed iniziative culturali

FVG - Il “Giorno della Memoria” (ricorrenza istituita dal Parlamento italiano, con legge 211 del 20 luglio 2000, per ricordare l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz e lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti) viene celebrato martedì 27 gennaio in tutta la regione, con un ampio programma di cerimonie ed iniziative culturali.

A Trieste, a partire dalle ore 9.00, a cura della Questura di Trieste e dell’Associazione “Giovanni Palatucci Onlus”, ci sarà la deposizione di una corona d’alloro sulla lapide che nelle carceri del Coroneo ricorda Giovanni Palatucci.

A seguire, alle 9.30, a cura dell’Associazione nazionale ex deportati di Trieste, dal Coroneo partirà una marcia silenziosa che raggiungerà la stazione centrale. Alle ore 10.00, in via Flavio Gioia, sarà deposta una corona del Comune di Trieste sulla lapide che ricorda la partenza dei convogli dei deportati verso i campi nazisti, dal settembre 1943 al febbraio 1945.

Alle ore 11.00, nella Risiera di San Sabba, monumento nazionale, si terrà la solenne cerimonia del “Giorno della Memoria 2015” con l'intervento delle autorità. Alle ore 12.15 il giardino di Giarizzole nei pressi della Risiera sarà intitolato a Ondina Peteani (1925-2003) partigiana deportata ad Auschwitz.

Aderendo  al progetto del Ministero “Shoah dell'arte”, anche il museo Revoltella di Trieste, nello spazio antistante l'auditorium, presenterà la mostra “L'arte vietata, 1940 opere di artisti ebrei rimosse dalle sale del museo Revoltella”.

L'esposizione ripercorre le vicende del 1940, quando a seguito delle leggi razziali fasciste, l'allestimento permanente del museo Revoltella venne epurato dalle opere di Arturo Nathan, Gino Parin, Isidoro Grunhut, Vittorio Bolaffio, Arturo Rietti, Giorgio Settala e altri artisti ebrei, che vennero isolate in uno spazio riservato accessibile ai soli studiosi.
    
A Pordenone le cerimonie prevedono per le ore 10.00, in Piazza Maestri del Lavoro, la Deposizione della Corona al monumento al deportato, quindi il corteo verso la sede della Provincia di Pordenone in Corso Garibaldi e la deposizione della corona presso la targa commemorativa "Giorno della Memoria"

Nella Sala Consigliare della Provincia di Pordenone, alle 11, consegna di Onorificenze a cura della Prefettura e proiezione del filmato "Mauthausen: il neonauta" (in collaborazione con l'ANED - Associazione Nazionale Ex Deportati politici nei campi nazisti - Sezione di Pordenone)

Ruota intorno allo scrittore Primo Levi e alla sua memoria dell’olocausto e della follia nazista una traccia centrale della nuova edizione del Concorso Europa e Giovani promosso dall’IRSE Pordenone: promuovere l’impegno per un’Europa sostenibile, incisiva e inclusiva significa anche e soprattutto approfondire le dinamiche dell’intolleranza.

Nel Giorno della Memoria IRSE ricorda Primo Levi e l’intensa lucidità del suo libro, “Se questo è un uono”. “La sua analisi rimane di grande attualità – recita la traccia - in un mondo dominato da forme globali di intolleranza, come quella del fondamentalismo islamico o quella fondata sul pregiudizio razziale, fino alle forme più subdole, ma non meno gravi, di chi si fa forza di rendite di posizione e di privilegi per una corruzione pervasiva”.

Per questo IRSE invita gli studenti universitari a soffermarsi su questo tema, portando esempi a partire dalla propria realtà. È appunto una delle tracce, con Premi Speciali di 500 euro, proposte agli Universitari e neolaureati nel Bando del Concorso internazionale dell’IRSE Europa e giovani 2015. Scadenza: il 21 marzo 2015 (IRSE-Via Concordia 7, 33170 Pordenone Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Ancora a Pordenone, al teatro Verdi, martedì 27 alle ore 20.45 le musiche in programma ricordano la tragedia dei campi di sterminio e le discriminazioni razziali, la repressione politica e le persecuzioni: pagine del Novecento intrecciate con la Storia e con vite che ci hanno preceduto in anni non ancora così lontani, a testimonianza dell'eterna sopravvivenza dell'arte, anche di fronte alle atrocità.

Esemplare, tra tutte, la parabola del compositore Gideon Klein, morto venticinquenne, poco prima della liberazione, nel campo di concentramento di Fürstengrube: ultima tappa di un'esistenza trascorsa negli ultimi quattro anni tra i campi di Terezin e Auschwitz. Nel deserto della prigionia, la passione per la musica gli consentì di suonare e comporre in condizioni disumane. Il manoscritto del Trio per archi qui proposto fu portato in salvo dalla sorella di Klein, deportata insieme al fratello, ma sopravvissuta all'Olocausto.

Il  museo  della  sinagoga  di  Gorizia  possiede  una  delle  più  alte testimonianze  a  livello  artistico  lasciate da un deportato nei campi di concentramento.  

Nel 1997 il pittore goriziano Anton Zoran Music, internato a  Dachau  nel  1944,  donò al costituente museo, grazie all'interessamento dell'allora  presidente  del  Lions Club, Gianluigi Devetag, tre acqueforti del ciclo “Non siamo gli ultimi”, portato all’attenzione internazionale con la  mostra  alla  Galerie de France di Parigi nel 1970. A questo lascito si abbina la donazione da parte dell'artista al Comune di Gorizia di quattro tele, due delle quali sempre dedicate alla memoria degli anni di Dachau, che  il  grande artista di fama mondiale volle donare alla sua città che lo insigniva proprio nel 1997 della cittadinanza onoraria.

Emanuela Uccello, storico e critico d'arte, conservatrice del Castello di Gorizia e responsabile dell'Ufficio Attività Espositive del Comune, introdurrà questo importante periodo della produzione pittorica di Music presentando  anche le opere meno note presenti nella Pinacoteca del Palazzo Municipale nella conversazione che si terrà martedì 27 gennaio presso la sinagoga  di Gorizia (via Ascoli 19) alle ore 18.00 in occasione del Giorno della  memoria  a  testimonianza  che "le opere sopravvissute raccontano la storia".

L’incontro è organizzato dall’Associazione Amici di Israele in collaborazione con il Comune di  Gorizia all’interno del progetto La Shoah dell’arte, promosso dall’ECAD (Ebraismo Culture Arti Drammatiche) di Roma col patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell’UCEI (Unione Comunità Ebraiche Italiane), progetto al quale aderiscono i più prestigiosi musei e gallerie e fondazioni pubbliche e private di Italia.

Sempre a Gorizia, è prevista la proiezione del film "L’Uomo per bene. Le lettere segrete di Heinrich Himmler", firmato dalla regista Vanessa Lapa, che arriva in Italia solo per due giorni, il 27 ed il 28 gennaio. La pellicola è proiettata al Kinemax alle 17:50 e alle 19:30 come evento cinematografico in occasione del Giorno della Memoria.

Ancora a Gorizia, in Via Italico Brass 20 martedì 27 alle 18.30 presso il Kinoatelje, in collaborazione con il Kulturni dom Gorica e la casa editrice Sophia, si svolge un incontro sui campi di concentramento fascisti dove furono internati interi villaggi sloveni e croati, e dove perirono di fame e stenti a migliaia: un capitolo poco noto della seconda guerra mondiale.

La serata sarà l’occasione per ricordare le vittime e affermare il ruolo della ricerca storica, con la presentazione del nuovo numero monografico della rivista Borec e la proiezione del lungometraggio documentario Oltre il filo (2012) di Dorino Minigutti.  

A Udine sono due gli eventi proposti per questa giornata, uno dedicata alle scuole e l’altro dedicato all’inaugurazione di una mostra fotografica. Come ogni anno viene riproposto, infatti, il reading e il laboratorio “Una, dieci, cento, mille Shoah”, entrambi curati dall’attrice Nicoletta Oscuro alla sezione Moderna della biblioteca comunale e dedicata agli studenti degli Istituti secondari di secondo grado.

Alle 18, invece, aprirà i battenti alle Gallerie del Progetto di palazzo Morpurgo (via Savorgnana 12) la mostra fotografica “Besa. Un codice d’onore. Albanesi e musulmani che salvarono gli ebrei ai tempi della Shoah”.

L’esposizione, aperta da fino a domenica 8 marzo, propone un viaggio della memoria riproposto attraverso le suggestive immagini del fotografo americano Norma Gershman, che per cinque anni ha percorso l’Albania recuperando le testimonianze dello straordinario salvataggio che riguardò quasi duemila ebrei e documentando i ritratti dei salvatori e dei loro discendenti. La mostra, curata da Istoreco, sarà aperta dal venerdì alla domenica dalle 15 alle 18 e la domenica anche dalle 10.30 alle 12.30.

Nuova proiezione per le scuole, mercoledì 28 gennaio alle 10.15 sempre al cinema Visionario, con la pellicola “Storia di una ladra di libri” di Brian Percival (prenotazioni sempre allo 0432 299545). Alle 18 della stessa giornata nella sala Corgnali della Joppi, infine, Elisabetta Ruffini e Frediano Sessi presenteranno il libro “Donne ad Auschwitz” di Charlotte Delbo e pubblicato da Gaspari Editore l’anno scorso.

Sabato 24 gennaio, in sala Ajace, si era svolto a cura di Fulvio Salimbeni e Valerio Marchi l’incontro - conferenza dal titolo “Fabio Luzzato, un illustre ebreo udinese che disse ‘no’ al Duce”.

Altro incontro pubblico, lunedì 26 gennaio alle 17.30 in sala Ajace, stavolta su “Il programma Aktion T4. Vite indegne di essere vissute”. A parlare del “T4”, meglio nota come “eutanasia nazista” perpetrata nei territori occupati dai tedeschi nel periodo tra il 1939 e il 1945 ai danni dei malati di mente e di persone affette da malattie fisiche sarà la professoressa Antonella Tiburzi, docente all’Università di Bolzano. Spazio poi al cinema con la presentazione, a cura del Cec al Visionario, del film “Corri ragazzo corri”.

La proiezione, dedicata alle scuole nelle mattinate di lunedì 26 e martedì 27 alle 10.30, racconta la storia vera di Jurek, un bambino di otto anni che, fuggito dal ghetto di Varsavia, cerca in ogni modo di sopravvivere nascondendosi nella foresta, lavorando come bracciante e fingendo di essere un orfano polacco (per info e prenotazioni 0432 299545. Lo stesso film, firmato alla regia da Pepe Danquart e tratto dal romanzo di Uri Orlev, sarà proiettato, con le normali tariffe d’ingresso al cinema Visionario, anche per il grande pubblico da lunedì 26 a mercoledì 28 gennaio alle 15.30 e alle 19.30).

Ancora musica, sempre lunedì 26, stavolta al bar del Visionario. A partire dalle 19.30 Mauro Costantini al pianoforte e Giorgio Parisi al clarinetto cattureranno il pubblico con le più note e appassionanti musiche Klezmer, la musica che esprime l’anima profonda della cultura ebraica fatta di struggente lirismo e impennate gioiose e ironiche.

Numerosi inoltre i libri in uscita per questa occasione: la ristampa di "La vita offesa", a cura di Anna Bravo e Daniele Jalla, con la prefazione originale scritta da Primo Levi, che sarà riedito da Franco Angeli.

La casa editrice Archinto pubblica "Roberto Lepetit, un industriale nella Resistenza" a cura di Susanna Sala, con le lettere dell'industriale lombardo dal campo di Bolzano, prima della deportazione a Ebensee, da dove Lepetit non è tornato.

La casa editrice Mimesis pubblica in questi giorni "Quel tempo terribile e magnifico. Lettere clandestine dal carcere di San Vittore e dal Lager di Bolzano e altri scritti", di Ada Buffulini, a cura di Dario Venegoni.

Feltrinelli propone la ristampa di "Pensaci, uomo!", a cura di Piero Caleffi e Albe Steiner, il primo libro di documentazione fotografica sui campi di sterminio, edito per la prima volta nel 1960.

Palumbo propone "Fin quando la mia stella brillerà" di Liliana Segre, un libro-testimonianza diretto ai ragazzi.

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