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Leopolda, ministro Boschi contro gli Statuti Speciali. Pronte le repliche delle regioni
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Lunedì, 27 Ottobre 2014 15:21
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Scintille sulle Regioni a statuto speciale nell'ultima giornata dell'assemblea nazionale del Partito Democratico, conclusasi domenica 26 ottobre nell'antica stazione Leopolda di Firenze.
Maria Elena Boschi, Ministro per le Riforme costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento con delega all'attuazione del programma, nel corso di un suo intervento sul futuro delle Autonomie, ha affermato che le Regioni a Statuto Speciale sono istituzioni anacronistiche, che vanno soppresse. Le ha fatto eco il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, che ha aggiunto: "La guerra è finita da 70 anni".
Non si è fatta attendere la replica piccata del Nord Est: "sull'attuazione, difesa e valorizzazione della Specialità regionale sono i fatti a parlare per me, e parlano chiaro" ha detto la presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani.
"Nel Titolo V della Costituzione sono rimaste intatte le prerogative delle Regioni speciali - prosegue la nota di Debora Serracchiani - grazie ad un lavoro lungo e difficile al quale come presidente del Friuli Venezia Giulia ho dato il mio contributo convinto, coordinando l'azione delle altre Autonomie. Lo stesso vale per tutti i rapporti Stato-Regione FVG, in cui abbiamo trattato da pari a pari senza soggezione e facendo valere fino in fondo la Specialità alla quale nessuno intende rinunciare. Questi sono i fatti, come è un fatto che interventi sulle Regioni speciali non sono nell'agenda del Governo: il resto sono chiacchiere".
Per Serracchiani "chi avesse bisogno di chiarimenti dovrebbe chiederli altrove, ad esempio al presidente della Campania Stefano Caldoro, il quale è noto per aver chiesto non solo l'abolizione delle Regioni speciali ma addirittura - conclude la presidente Serracchiani - lo scioglimento di tutte le Regioni".
Da parte sua il Trentino Alto Adige, per voce del presidente del Consiglio Regionale Diego Moltrer, esprime forte perplessità per l'uscita del Ministro: "Le dichiarazioni del ministro Maria Elena Boschi fanno pensare e riflettere. Quale futuro ci si può aspettare quando il responsabile governativo alle Riforme si esprime in maniera così forte contro le Autonomie Speciali? - Si chiede Moltrer -. In netta contraddizione con quanto affermato e garantito, nelle settimane scorse a Trento, dalla collega agli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta in Presidenza del Consiglio regionale. Avanti tutta in ordine sparso?"
"Credo che si dovrebbe avere una certa condivisione almeno d'intenti. Quella che non è sfuggita, pochi giorni fa, al governo nell'Accordo con le province autonome di Trento e Bolzano, su soldi veri e non presunti. Perché gli accordi del governo degli ultimi anni chiedono ed ottengono sacrifici da parte delle Autonomie del nord" ha proseguito il presidente.
"La riforma dello Stato richiede processi di approfondimento seri ed articolati, quelli che hanno costruito la nostra nazione. - Aggiunge Diego Moltrer. - È tempo che la politica mediatica lasci il campo alla politica meditata, impegnativa, dura ma al tempo stesso responsabile e proficua per i beneficiari, ovvero quel popolo che merita rispetto".
Inevitabile il dietrofront del Ministro Boschi, che in un comunicato fa sapere che "Non è intenzione del governo abolire le Regioni a statuto speciale".
"Fortunatamente il ministro Boschi ha capito che proporre oggi l'abolizione delle Regioni a statuto speciale troverebbe una tale opposizione da far saltare tutto il progetto di riforma costituzionale. E troverebbe la stessa opposizione anche riproponendola domani". Così ha commentato il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru.