Politica
Sciopero della scuola e corteo a Trieste. Cooperazione, non competizione. Le foto
- Dettagli
- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Venerdì, 10 Ottobre 2014 00:00
- Scritto da Roberto Calogiuri
- Visite: 997
TRIESTE – Si è svolto in modo ordinato il corteo odierno per lo sciopero indetto dal Movimento Studentesco di Trieste appoggiato dai Cobas Scuola – che hanno proclamato lo sciopero generale della scuola - e dalla presenza di alcuni rappresentanti della Fiom Cgil.
Partito attorno alle 9 di questa mattina da Piazza Goldoni, il corteo ha manifestato il suo dissenso - prima di fronte al palazzo della Regione - contro le politiche a favore delle scuole non statali, con qualche leggera provocazione ai poliziotti della Digos.
Qui il corteo era atteso da un piccolo gruppo di manifestanti "Quota96" che, per significare l'allontanamento della pensione e l'obbligo al lavoro, esibivano ai polsi le catene degli schiavi. Inoltre la protesta non ha dimenticato di citare la condizione degli insegnanti precari.
Quindi, alla stazione delle Ferrovie il corteo si è fermato per manifestare contro il caro trasporti e subito dopo di fronte alla Banca d’Italia, con qualche fumogeno, contro le politiche economiche comunitarie.
Infine la protesta si è riscaldata sotto la sede della Lega Nord con slogan e canti a favore dell’integrazione e dei diritti delle diversità.
Gli studenti hanno proseguito verso Piazza della Borsa dove è iniziato un dibattito cui hanno partecipato alcuni insegnanti per portare la loro solidarietà e la loro esperienza a favore del mondo giovanile.
I motivi della protesta sono stati scanditi più volte lungo il corteo. Gli slogan e i cori hanno preso di mira il governo Renzi con il Jobs Act e la questione dell’articolo 18, la ministra Giannini con il piano per la scuola e l’ingresso dei privati nel sistema educativo nazionale. Insomma: tutti per la cooperazione contro la competizione
Non numerosissimi gli studenti che hanno marciato a file molto serrate. Coloro cui si chiedeva la ragione di un corteo così esiguo rispetto agli anni scorsi, rispondevano che il Movimento Studentesco avrebbe dovuto organizzare un sistema di informazione più esteso.
Alla fine tutti distesi e contenti. Comprese le esigue forze dell'ordine che - contrariamente a quanto è accaduto a Roma, Milano o Torino - sono state impegnante, più che altro, in una lunga e pacifica passeggiata.
(Fotografie di Roberto Calogiuri. Licenza creative commons, attribuzione, non commerciale, non opere derivate)