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Categoria: Politica e società
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Pubblicato Venerdì, 29 Agosto 2014 16:55
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Scritto da redazione@ilfriuliveneziagiulia.it
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Venezia - C'è anche una donna tra le carte dell'inchiesta avviata dalla Procura di Venezia con l'ausilio del Ros di Padova sui reclutatori di jihadisti da inviare in Siria per combattere al fianco delle milizie dell'Isis.
La donna avrebbe avuto una funzione di collegamento tra gli indagati, dei quali fa parte l'imam estremista Bilal Bosnic. Quest'ultimo, in base ai riscontri investigativi, si sarebbe incontrato più volte con il bosniaco a Pordenone e in altre città del Nordest.
La donna, come riporta il Corriere della Sera, è una musulmana di origini balcaniche che pur non formalmente iscritta nel registro degli indagati avrebbe avuto un ruolo fondamentale nel favorire il viaggio di Ismar Mesinovic, il bosniaco residente nel bellunese morto in combattimento ad Aleppo lo scorso gennaio.
L'imam Bosnic, per mesi, ha girato le moschee di Veneto e Friuli Venezia Giulia incontrando le varie comunità islamiche.
Secondo l'ipotesi dei Carabinieri, Bosnic avrebbe avvicinato e cercato di plagiare decine di persone solo in Veneto.
Nel frattempo proseguono le ricerche del figlioletto di Mesinovic, scomparso dopo la morte del padre. Il raggio d'azione è esteso sia ai Balcani che in Siria, dove potrebbe essere stato affidato, in base a una testimonianza, a due donne.