Politica
Celebrato il 25 aprile. Debora Serracchiani a Udine parla della necessità di una rinascita collettiva
- Dettagli
- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Giovedì, 25 Aprile 2013 19:22
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
- Visite: 1126
Udine - "Il coraggio di quanti seppero dire no all'oppressione nazifascista e ci portarono alla rinascita del 25 aprile è un vivo esempio da portare sempre con noi". Lo ha affermato a Udine la neoeletta presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, a margine delle celebrazioni per l'anniversario della Liberazione.
"La storia e il sacrificio dei nostri padri - ha detto Serracchiani - ci insegnano che superare i rancori in nome del bene comune è un dovere civile e un obbligo morale, oltre che un debito verso i nostri figli. Rinsaldare la compagine sociale attraverso la partecipazione, rafforzare il senso di appartenenza e condividere uno sguardo determinato verso il futuro sono presupposti per vincere il duro attacco del nemico di oggi: la crisi economica e sociale".
"Dal 25 aprile - ha proseguito Serracchiani - si cominciò a saldare il rapporto tra popolo e nuove istituzioni democratiche: un bene enorme che sembra dissiparsi in questa stagione politica deludente che disorienta i cittadini. L'obbligo inderogabile dei responsabili è invertire questa pericolosa deriva, e il Friuli Venezia Giulia, ferito più altri dall'orrore delle guerre e dell'odio, può proporsi come laboratorio di coesione sociale e - ha concluso - nuova rinascita collettiva".
"La Resistenza è sempre attuale perché sempre attuale è la sua lezione di responsabilità civile" ha detto il sindaco di Udine Furio Honsell, presidente del Comitato promotore per le celebrazioni del 25 aprile. Ed ha aggiunto: "Come ha detto il Presidente Napolitano, c’è bisogno anche di rinnovamento istituzionale e con esso di rinnovata fiducia, ma le idee e la vitalità per raggiungerlo possono venire solamente attraverso la dialettica politica alla base di quel metodo democratico, che è stata la conquista più importante della lotta di Liberazione".
Honsell è intervenuto alla manifestazione organizzata dal Comitato per la difesa dell'ordine democratico e delle istituzioni repubblicane per celebrare la festa della Liberazione. Partito da piazza Primo Maggio, il corteo è sfilato in centro fino a piazza Libertà. Grande la partecipazione.
A Trieste, presso la Risiera di San Sabba, si sono svolti i riti religiosi cattolico, ebraico, evangelico, serbo-ortodosso, greco-ortodosso. È seguita la deposizione di corone di alloro e la cerimonia solenne. È stato letto un brano in sloveno di Iolanda Marchesic, deportata ad Auschwitz e Hirtenberg (Mauthausen).
Il sindaco Roberto Cosolini nel suo discorso ha detto che "rispetto alla concordia e lo spirito di rinascita, l'amore per la ritrovata libertà rappresentato dal 25 aprile, l'intento di fondare una società giusta e solidale", oggi "le cose appaiono diverse". Cosolini ha sottolineato che "il discredito della politica e dei suoi rappresentanti, sempre più dilagante - e purtroppo non sempre infondato - si riflette pericolosamente e coinvolge le stesse istituzioni democratiche, attorno a cui, invece, va mantenuto un vigilie e costante presidio".