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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Comuni e Province, braccio di ferro col governo per i fondi: 1.250 milioni di euro non bastano

Comuni e Province, braccio di ferro col governo per i fondi: 1.250 milioni di euro non bastano

Roma - I fondi a Comuni e Province, in tutto un miliardo e 250 milioni di euro, sbloccano l'iter della legge di stabilità in commissione Bilancio del Senato, che nella notte ha dato il via libera al provvedimento. Questo infatti dev'essere esaminato nella mattinata del 18 dicembre dall'aula di Palazzo Madama, con il ricorso alla fiducia da parte del governo per accelerarne l'approvazione.

L'aumento delle risorse è tuttavia ritenuto insufficiente dai sindaci, che attraverso i rappresentanti dell'Associazione nazionale comuni italiani (Anci), presenti al dibattito, nella serata del 17 dicembre hanno minacciato le dimissioni in massa.

Nella discussione di ieri si sono registrate altre importanti novità, come l'approvazione degli emendamenti sul sisma dell'Emilia e sul congelamento della riforma delle province e delle città metropolitane.

Sempre sul sisma per l'Emilia arriva l'attuazione pratica delle norme contenute nel decreto costi della politica e enti locali, con l'intesa con le associazioni bancarie per il fondo "Ricostruzione Sisma 2012" da 6 miliardi di euro, che consente alle banche l'erogazione di finanziamenti agevolati a totale carico dello Stato.

L'aumento delle risorse per gli Enti locali era il capitolo più importante, che ha frenato il cammino della legge in Senato. Per superare l'impasse, è arrivato il ministro Vittorio Grilli che, in una riunione con il presidente della commissione Bilancio, Antonio Azzollini (Pdl), e con i relatori, Giovanni Legnini (Pd) e Paolo Tancredi (Pdl), ha dato l'ok all'aumento dei fondi.

Nella mattinata, la commissione ha approvato due emendamenti importanti. Il primo prevede la cosiddetta busta paga pesante per i lavoratori delle zone colpite dal sisma del maggio scorso: potranno restituire a rate i contributi Inps e Inail non pagati e non tutti insieme entro il 21 dicembre.

Il secondo emendamento stabilisce il congelamento degli effetti dell'abrogazione delle province, ma anche della nascita delle città metropolitane. Misura questa contestata però dall'Anci che chiede di eliminarla in aula.

Nel pomeriggio dopo una riunione di quattro ore dei relatori con il Tesoro è arrivato l'emendamento su Comuni e Province, per i quali ci saranno 1,250 miliardi, di cui 250 milioni di minori tagli, e un miliardo di allentamento del patto di stabilità.

I fondi destinati ai Comuni per lo sforamento del patto di stabilità interno salgono a 600 milioni; quelli per le Province a 200. In più ci sono 180 milioni per i piccoli comuni, sotto i 5.000 abitanti, nonché ulteriori 20 milioni per quei comuni che hanno adottato il bilancio sperimentale.

Ma l'impostazione non piace ai sindaci, presenti a Palazzo Madama con il presidente dell'Anci, Graziano Del Rio, e il primo cittadino di Roma, Gianni Alemanno. Questi ha minacciato le dimissioni di massa dei suoi colleghi se i minori tagli non saliranno da 250 a 500 milioni, magari riducendo l'allentamento del patto di stabilità. Il braccio di ferro ha interrotto i lavori della commissione Bilancio che dovrà decidere come muoversi.

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