Politica
Quasi dimezzate le Province italiane. Resta com'era - per ora - il Friuli Venezia Giulia
- Dettagli
- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Mercoledì, 31 Ottobre 2012 15:31
- Scritto da Redazione fvgnotizie
- Visite: 1202
Roma - Dalle attuali 86 province a statuto ordinario (107 contando anche quelle a statuto straordinario) si passerà a 51, e il numero è comprensivo delle città metropolitane. Lo ha annunciato il ministro Filippo Patroni Griffi mercoledì 31 ottobre. Il ministro sottolinea inoltre che il decreto di riordino prevede "province completamente nuove per dimensioni e funzioni".
Il riordino non comprende le 5 regioni a statuto speciale (Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Sicilia e Sardegna) che oggi rappresentano 18 province in tutto (ma la Sardegna le ha già abolite).
"L'operatività piena, con i nuovi organi eletti, avverrà dal primo gennaio 2014 perché le elezioni delle Province avverranno nel mese di novembre 2013". "Da subito, dal primo gennaio 2013 verranno meno le giunte provinciali" spiega Patroni Griffi durante la conferenza stampa a palazzo Chigi. "Sarà data la possibilità ai presidenti, per consentire la gestione ordinaria nella fase di transizione - aggiunge - di delegare al massimo 3 consiglieri, e nello stesso tempo saranno previsti una serie di adempimenti (bilanci, ricognizione dotazione organiche, del patrimonio immobiliare ecc).
Il riassetto delle Province inoltre non prevede che siano istituiti dei commissari nella fase di transizione. Tuttavia, dice ancora il ministro, "solo dall'eventuale inadempimento dell'obbligo nei termini scatterà un commissario ad acta per garantire i passaggi intermedi funzionali alla transizione".
Nel dettaglio, in Toscana Livorno e Pisa saranno insieme a Lucca e Massa Carrara in un'unica provincia. In Emilia ci sarà, tra l'altro, l'accorpamento tra Modena e Reggio Emilia. In Veneto, Treviso e Padova dal 2014 saranno unite, come pure Verona e Rovigo.
In Piemonte saranno assieme Asti e Alessandria, in Liguria Savona e Imperia. Automatico l'accorpamento in un'unica provincia-regione per Basilicata, Umbria e Molise. La Lombardia, che era arrivata alla cifra record di 12 province, ora scende a 7. Quattro province in meno per l'Emilia-Romagna, il Piemonte ne perde 3, 2 in meno per Veneto, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia e Calabria. Una provincia in meno per Campania e Liguria.