Economia
Indagine Friuladria sul settore agroalimentare in Veneto e FVG: si vedono segnali di ripresa
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Martedì, 22 Novembre 2016 12:34
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Padova - È stata presentata lunedì 21 novembre a Padova, presso la Sala Giunta di Confindustria Padova, l’indagine realizzata da Community Media Research e promossa da Crédit Agricole FriulAdria dal titolo “Monitor sull’industria agroalimentare del Veneto e Friuli Venezia Giulia”.
All’incontro sono intervenuti Daniele Marini, Direttore Scientifico di Community Media Research; Roberto Ghisellini, Direttore Generale della banca Crédit Agricole FriulAdria; Giovanni Taliana, presidente della sezione Alimentari Confindustria Padova; Pietro Biscontin, presidente del Consorzio delle D.O.C. – F.V.G.
Il Monitor sull’industria agroalimentare del Veneto e Friuli Venezia Giulia ha l’obiettivo di analizzare come il settore agroindustriale - le cui produzioni costituiscono uno degli assi portanti del Made in Italy -, nonostante la crisi, abbia continuato ad offrire performance positive.
L’indagine si è svolta nel mese di luglio 2016 e sono state intervistate 557 imprese appartenenti ai comparti della lavorazione delle carni e del pesce, frutta-ortaggi, bevande, oli-grassi, lattiero-caseario, granaglie, prodotti da forno, alimenti animali e altri prodotti alimentari, con sede in Veneto e Friuli Venezia Giulia.
“Da anni, come Crédit Agricole FriulAdria, abbiamo individuato nel settore agroalimentare di Veneto e Friuli Venezia Giulia un asset strategico per la crescita dell’economia locale - ha dichiarato il direttore generale della banca Roberto Ghisellini – Per questo abbiamo sviluppato un modello di servizio specialistico, quasi ‘sartoriale’, per gli operatori della filiera. I numeri ci stanno dando ragione: degli oltre 400 milioni di nuovi finanziamenti erogati alle imprese nell’ultimo anno, più della metà sono stati assorbiti dal comparto agroalimentare, con un aumento del 31% in Veneto e del 23% in Friuli Venezia Giulia”.
I dati dell’indagine evidenziano che nell’ultimo triennio il 70,1% delle imprese agroindustriali ha realizzato una forma di innovazione, di processo o di prodotto: se poco più della metà (51,9%) ha investito su entrambi i versanti, accelerando quindi verso un rinnovamento a tutto tondo, quasi un terzo delle aziende (29,9%) è rimasta al palo, non realizzando alcun tipo di intervento.
La ricerca ha fatto emergere che le imprese che hanno attuato interventi per migliorare l’organizzazione hanno ottenuto risultati migliori di quelle che non hanno innovato.
Complessivamente il settore agroindustriale, nonostante la crisi, ha continuato ad offrire performance positive, ancor di più di altri settori. Le sue produzioni costituiscono uno degli assi portanti del Made in Italy, ed esso rappresenta un asset strategico per lo sviluppo non solo economico, ma anche dei territori sia sul versante turistico che culturale, in virtù della trasversalità e versatilità delle sue produzioni.
Venendo al confronto tra le prestazioni delle imprese del Veneto e quelle del Friuli Venezia Giulia, lo studio ha evidenziato che la previsione delle imprese sul fatturato nei primi 6 mesi del 2016 prevede un’opinione positiva per il Veneto (+12,4), mentre migliora ma rimane leggermente negativo per le aziende del Friuli Venezia Giulia (-3,9).
Per il secondo semestre 2016, gli imprenditori interpellati complessivamente consegnano una previsione moderatamente positiva sulla chiusura dell’anno, nonostante un contesto ancora incerto. Il fatturato è previsto in crescita, più marcatamente in Veneto (+30,7) rispetto al Friuli Venezia Giulia (+11,6), mentre sui livelli occupazionali la previsione è più cauta, con un +7,6 e un -1,0 rispettivamente per le due regioni.