Economia
Preoccupazione in Fvg per la possibile fusione tra le aziende di servizi pubblici Acegas ed Hera
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Giovedì, 14 Giugno 2012 10:18
- Scritto da Tiziana Melloni
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TRIESTE - Allarme in Regione per l'avvio della trattativa che potrebbe portare alla fusione tra Acegas-Aps ed Hera, il gruppo bolognese nato nel 2002 dall'unione di undici aziende di servizi pubblici dell'Emilia Romagna e protagonista, con il gruppo Meta, della prima fusione italiana tra multiutility quotate in Borsa, nel 2005.
L'eventuale spostamento delle sede legale da Trieste, al di fuori del Friuli Venezia Giulia - nell'ipotesi di una fusione di Acegas-Aps in Hera - comporterebbe per la Regione la perdite delle compartecipazioni alle entrate tributarie, quantificate in diversi milioni di euro.
A lanciare l'allarme è il consigliere regionale del Pdl e presidente della IV Commissione del Consiglio regionale, Alessandro Calautti.
"Questa Regione a statuto speciale vive di compartecipazioni del gettito delle attività generate sul territorio. Se la sede della utility esce dalla nostra regione, Iva e Irpef prodotte in buona parte potrebbero non essere più parte della compartecipazione con un evidente depauperamento delle entrate regionali quantificabili in diversi milioni di euro" ha dichiarato Colautti all'agenzia di stampa Reuters.
"Se perdiamo le compartecipazioni sulle utility - afferma ancora l'esponente del Pdl - c'è il rischio di difficoltà per assicurare i servizi. La sede non è un fatto di campanilismo: la Regione vive di sei decimi di compartecipazioni su tutto quello versato in termini di Irpef".
Lunedì 11 giugno i vertici di Hera e di Acegas-Aps, insieme ai sindaci dei comuni azionisti della utility del nord est Padova e Trieste, hanno siglato una lettera di intenti che prevede l'avvio di trattative in esclusiva per 90 giorni finalizzate all'integrazione fra i due gruppi.
Uno dei punti della trattativa riguarda la sede legale. Acegas-Aps vorrebbe restasse a Trieste. La questione della permanenza in Regione è stata anche l'ostacolo che ha portato allo stop dei colloqui per una integrazione con l'utility di Torino, Genova e Reggio Emilia, Iren.
Secondo Calautti, la questione della sede legale è ancora in sospeso nella lettera d'intenti "anche perché è difficile che Hera accetti la sede legale a Trieste".
A Trieste intanto sono i consiglieri comunali di Trieste 5stelle a farsi avanti, con un comunicato in cui si legge: "La possibile incorporazione di AcegasAps in Hera è l'ennesimo triste capitolo di un percorso che sta portando l'amministrazione locale a svuotare e a svendere l'azienda che dovrebbe fornire servizi essenziali alla città".
"Tale operazione infatti - prosegue Trieste 5stelle - porterà il Comune di Trieste a non avere più il controllo sulla società che fornisce servizi pubblici locali (acqua, rete gas ed energia, rifiuti). Tutto in barba al risultato del referendum di giugno 2011. Referendum sostenuto tra l'altro anche dal sindaco Cosolini, oggi invece fermo sostenitore della fusione con Hera".