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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Confcommercio, diffusi i dati su fiscalità e crescita economica. Italia record: tasse 53,2% del Pil

Confcommercio, diffusi i dati su fiscalità e crescita economica. Italia record: tasse 53,2% del Pil

Roma - L'Italia detiene il poco ambito record mondiale della pressione fiscale effettiva. Secondo i calcoli dell'Ufficio studi Confcommercio, diffusi in occasione del convegno "Tagliamo le tasse non tassiamo la crescita. Indice di civiltà per un Paese moderno", svoltosi lo scorso 29 luglio nella capitale, la pressione è infatti pari al 53,2% del Pil, al netto dell'economia sommersa che è intorno al 17,3% del prodotto interno lordo.

Si tratta di una percentuale che supera quella di tutti i maggiori Paesi nel mondo, superiore dunque anche a quella di Paesi che hanno notoriamente una forte pressione fiscale come Danimarca (51,3%) e Francia (49,5%).  

A livelli molto più bassi si collocano la Gran Bretagna con il 40%, la Spagna 37,6%, l'Irlanda al 32,5%, il Canada al 31,2% e gli Usa al 27,7%, Paesi dove l'economia sommersa rispetto al Pil ha un'incidenza di gran lunga inferiore rispetto a quella italiana.

In Italia la pressione fiscale apparente, invece, è pari al 44,1% del Pil. Secondo il Rapporto "Fiscalità e crescita economica" dell'Ufficio Studi Confcommercio, a fronte di un aumento della pressione fiscale in Italia del 5% dal 2000 al 2013, il Prodotto inerno lordo (Pil) pro capite è sceso del 7%.  

In Germania nello stesso periodo la pressione fiscale è diminuita del 6% mentre il Pil reale procapite è aumentato del 15%. In Svezia, paese fuori dall'Ue, ad esempio, la pressione fiscale  nello stesso periodo è scesa del 14% e il Pil reale pro capite è  aumentato del 21%.

Per quest’anno, inoltre, la Confcommercio ha tagliato le stime sul Pil prevedendo un +0,3% rispetto al +0,5% di due mesi fa. Per i consumi la crescita stimata è dello 0,2%, in aumento di un decimo di punto rispetto alla precedente previsione.

“Se non cresciamo, non solo i problemi non si risolvono, ma si acuiscono. E non si può escludere che a ottobre, per questi motivi, sarà necessaria una manovra correttiva”, ha dichiarato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel corso del suo intervento al convegno.

“È meglio una scomoda verità subito che un lento stillicidio di confuse illazioni che deprimono le aspettative di famiglie e imprese”, ha proseguito Sangalli. “E per favore, abbandoniamo l’idea di nuove tasse e di ulteriori eventuali prelievi: le tasse sono la mortificazione della crescita”. Tutti i Paesi europei, ha aggiunto il presidente di Confcommercio, “crescono poco, ma l’Italia è ferma”.

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