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Ideal Standard: botta e risposta tra Trichiana e Orcenico sul piano industriale
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Giovedì, 16 Gennaio 2014 16:31
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Orcenico (Pn) – Ideal Standard Trichiana risponde ai rappresentanti di Orcenico, che il 15 gennaio avevano definito “incomprensibile” il comportamento di Trichiana: “deve essere chiaro – avevano dichiarato i sindacati - il che in questo momento la priorità sono i lavoratori di Orcenico, che dal primo gennaio non hanno copertura salariale e che l’accordo dava una risposta a questa emergenza”.
“Basta con le accuse al sito di Trichiana – scrivono le RSU venete – la difesa e la tutela dei propri lavoratori non è patrimonio di qualcuno ma dovere di ognuna delle parti”.
La disparità di sorti tra i due stabilimenti – Orcenico per il quale si ipotizza la cessione e Trichiana per cui si prospetta la prosecuzione della produzione – sta creando uno spiacevole contrasto tra i lavoratori, nonostante i tentativi di mediazione.
Per Trichiana, occorre attenersi al percorso deciso a dicembre al Ministero, che “aveva lo scopo di verificare in tempi utili le reali intenzioni degli acquirenti del sito di Orcenico, verifica indispensabile per capire se ci possono essere spazi per dare reale risposta a tutti i lavoratori del Gruppo”.
“Orcenico – sostengono le RSU di Trichiana – sembra non sia appetibile denza gli impianti FAST, al contempo il piano industriale presentato da Ideal Standard per Trichiana non avrà la possibilità di concretizzarsi senza una parte degli stessi impianti. Logica vorrebbe quindi che chi ha la responsabilità di farlo verificasse tecnicamente se vi sono mediazioni sostenibili”.
Trichiana in tale situazione di incertezza sta producendo a volumi bassissimi e per il futuro non vede garanzie per i suoi dipendenti, specie se il settore “wellness” verrà concentrato ad Orcenico.
“In pratica – scrivono i sindacati veneti – avremo uno stabilimento con 600mila pezzi da produrre (non sufficienti per assorbire gli esuberi), l'impossibilità di renderlo appetibile per allocare ulteriori produzioni, privo di alcune risposte occupazionali legate al wellness perché mantenute in Friuli”.
“Si pensa che i 600 dipendenti di Trichiana siano garantiti a prescindere? - rivendicano le RSU – La mancata firma dell'accordo sulla cassa in deroga del 13 gennaio non è legata ad alcuna presa di posizione da parte del Veneto e tanto meno da qualsivoglia intenzione di danneggiare i lavoratori di Orcenico. C'è da chiedersi invece perché a quel tavolo non c'era la Regione Veneto, perché dell'intenzione di verificare le concrete intenzioni degli acquirenti interessati ad Orcenico non si parla più, perché non c'è continuità tra le cose dichiarate il 20 dicembre e la situazione attuale”.
“Trichiana – conclude il comunicato – chiede di avere un piano industriale credibile, lo chiede da mesi e lo chiederà il 21 gennaio a Roma”.