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Gio10102024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Finest chiude il bilancio con un segno positivo. Pujatti "società risanata"

Pordenone - "Una società completamente risanata, che guarda con grande fiducia all'internazionalizzazione e che fornisce un supporto importante alle piccole e medie imprese".

Si è espresso così il presidente di Finest, Renato Pujatti, dopo l'ultima riunione del cda (a fine ottobre la finanziariua terrà l'assemblea con il rinnovo delle cariche) svolta oggi, 24 settembre.

Si è trattato di un anno positivo per Finest S.p.A., che chiude in attivo il Bilancio d’Esercizio 2012-2013, con un utile al lordo delle imposte di oltre 1,2 milioni di euro e un risultato netto di bilancio, con valorizzazione del credito per imposte anticipate, di oltre 4 milioni di euro.

Tutti in crescita i parametri economici di riferimento rispetto al precedente esercizio: +20,20% i proventi della gestione ordinaria, +78,40% il risultato operativo lordo. In calo i costi operativi di struttura e le poste rettificative, ad evidenziare la gestione efficiente della Società. Il CDA uscente ha deliberato per l’esercizio in esame 13 interventi, per un importo complessivo di oltre 13 milioni di euro. L’erogato effettivo per l’esercizio ammonta a oltre 8,2 milioni di euro, cui si va a sommare un ulteriore 1,1 milione di euro di intervento partecipativo in fondi di Venture Capital nazionali, ottenuti da aziende partner grazie all’intervento di Finest.

Comprensibilmente soddisfatto dei risultati il presidente Renato Pujatti: “La nuova Finest è una Società consolidata nei suoi conti, migliorata nella sua efficienza e più vicina alle richieste operative delle aziende, che oggi trovano in Finest una guida completa per il proprio business all’estero”.

“Pur ancora in attesa che vengano delineati dal legislatore nuovi e più attuali ambiti di operatività, con l’allargamento di competenza alla Turchia e al Mediterraneo, Finest ha già fatto proprio un nuovo approccio al mercato, per mantenere saldo il proprio ruolo di traino internazionale dell’economia triveneta. Vedendo nelle PMI scarsamente capitalizzate e rivolte prevalentemente al mercato nazionale la vera criticità del sistema economico del triveneto, Finest è diventata punto di riferimento per tutte quelle attività propedeutiche alla vera e propria internazionalizzazione produttiva, affinchè anche le aziende non ancora mature per il salto nel mercato globale possano avviare un proprio percorso di crescita.

Oggi la finanziaria dispone internamente o per il tramite di apposite collaborazioni, degli strumenti atti a ricercare opportunità di investimento all’estero, a fornire finanziamento, smobilizzo e assicurazione del credito export e a consentire l’accesso ai finanziamenti agevolati nazionali per la penetrazione dei mercati esteri. Tutti strumenti necessari allo sviluppo di vere iniziative di internazionalizzazione, con ricadute economiche ed occupazionali importanti per il nostro territorio, anche grazie all’attività intrapresa da Finest nell’ultimo triennio di attrazione nel triveneto di aziende italiane ed estere, che qui trovano un terreno fertile per veder crescere il proprio business”. “La strada che abbiamo tracciato in questo triennio è virtuosa e Finest è pronta per affrontare con efficienza le sfide di mercati sempre più competitivi e instabili al fianco delle imprese” ha concluso il presidente Renato Pujatti.

“L’esercizio concluso è coinciso con l’apice della crisi mondiale in atto, che ha portato, nel triveneto, ad una perdita media del PIL del 2%. I nostri dati indicano un andamento in netta controtendenza rispetto al contesto: al risultato positivo d’esercizio si affianca l’incremento delle erogazioni del +117% su base annua” - ha dichiarato il direttore di Finest Eros Goi".

“Il valore medio per intervento è stato di circa 1 milione di euro: una scelta strategica che ci ha consentito di sviluppare un numero maggiore di progetti, agevolando soprattutto le PMI e al contempo diversificando il rischio d’impresa. Raccogliamo finalmente i frutti delle scelte oculate, anche se a volte dolorose, messe in atto nei due esercizi precedenti – ha continuato il direttore -  e le poste rettificative imputabili a situazioni di rischio di alcune aziende partner, che avevano pesantemente influito sui due esercizi passati, sono ritornate su livelli medi. La società sta inoltre seguendo progetti di internazionalizzazione per un valore totale di 111,5 milioni di euro, sui quali Finest entrerà con iniezioni di equity atte a sostenere i progetti di internazionalizzazione, rendendo nel contempo le imprese del triveneto più solide e competitive.

 

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