Economia
Lavoratori delle cooperative sociali regionali ancora in attesa dell'applicazione del contratto
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Martedì, 04 Giugno 2013 09:30
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Sono in stato di mobilitazione 9.000 lavoratori di circa 250 cooperative sociali del Friuli Venezia Giulia, parte dei quali ancora in attesa degli aumenti previsti dal contratto nazionale 2010-2012, firmato nel dicembre 2011. Aumenti che ammontano mediamente a 70 euro mensili nel triennio, divisi in tre tranche, con decorrenza luglio 2012 (30 euro), settembre 2012 (20 euro) e marzo 2013 (20 euro). A lanciare l'allarme, lunedì 3 giugno, i sindacati di categoria (Fp-Cgil, Fisascat e Fp-Cisl, Uil-Fpl).
Le trattative tra sindacati e cooperative, aperte dopo la presentazione della piattaforma per il rinnovo dell'integrativo regionale, si sono fermate nel giugno del 2012, "dopo che le parti datoriali - spiegano i sindacati - hanno chiesto un accordo generale sull'applicazione differita degli aumenti, ma senza riconoscimento degli arretrati già maturati".
In ballo, secondo quanto riferito dalle varie sigle sindacali, il riconoscimento di 140 euro fin qui maturati dai lavoratori. II sindacati contestano anche la pretesa delle cooperative di differire l'applicazione del contratto senza documentare le difficoltà economiche o finanziarie da parte delle singole aziende.
"Questo in una regione - scrivono ancora i sindacati - dove i tempi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni alle ditte in appalto sono assolutamente virtuosi". Sul tappeto, anche il rinnovo dell'integrativo regionale, attraverso il quale i sindacati puntano a introdurre una serie di novità sia sul piano normativo (permessi per la formazione, nuove regole sulla turnistica, banca delle ore, garanzie in caso di cambio di appalto) che sul fronte retributivo.
Su quest'ultimo versante, i lavoratori attendono il pagamento, con la mensilità di giugno, dell'indennità di 110 euro prevista dal rinnovo nazionale del 2011. Tra le iniziative annunciate dai sindacati a Udine anche pressioni nei confronti delle amministrazioni appaltanti, in virtù della norma contrattuale che le chiama in causa in caso di inadempimento da parte delle aziende appaltatrici.