Economia
L'imprenditore Di Finizio è sceso dalla cupola di San Pietro. Il settore balneare resiste con coraggio
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Mercoledì, 22 Maggio 2013 10:08
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Roma - L'imprenditore triestino Marcello Di Finizio era salito il 20 maggio sulla cupola di San Pietro; è sceso durante la notte in seguito alle rassicurazioni ricevute da un gruppo di europarlamentari.
"È necessario riaprire immediatamente il dialogo a livello nazionale, con le associazioni di categoria dei balneari che stanno facendo molti sforzi e all'interno della Conferenza Stato Regioni". Così hanno scritto, in una lettera aperta inviata a Enzo Moavero Milanesi Ministro per gli Affari Europei, una trentina di europarlamentari in relazione alla protesta di Di Finizio.
Una protesta, scrivono, che "richiama alle nostre responsabilità per dare finalmente una soluzione all'annosa questione delle concessioni demaniali marittime".
"Inutile ricordarle che il settore balneare italiano, con tutto l'indotto, rappresenta un'importante ricchezza per il nostro Paese -continuano gli europarlamentari - e merita, pertanto, tutta la nostra attenzione e il nostro sostegno".
Secondo i firmatari "la scelta di concedere un'ulteriore proroga al 2020, in favore delle concessioni esistenti, è una soluzione insufficiente, perché blocca ancora gli investimenti e la programmazione dell'attività delle imprese".
Nel frattempo gli operatori del settore balneare fanno di tutto per fronteggiare la crisi, peggiorata dal maltempo: quest'anno chi andrà al mare risparmierà più del 50%, rispetto allo scorso anno, almeno su fronte dei servizi da spiaggia: a certificarlo è Federconsumatori che ha monitorato i costi dei servizi balneari.
Pur di non perdere altri clienti, i gestori degli stabilimenti - che temono per le concessioni demaniali a causa della direttiva Bolkestein, contro la quale protestava l'imprenditore Marcello Di Finizio protesta sulla cupola di San Pietro - hanno mantenuto stabili, per quest'anno, i costi di ombrelloni e lettini, che non registrano aumenti e addirittura, in alcuni casi, segnano qualche lievissima diminuzione: il costo giornaliero di una sdraio diminuirà del 5%.
Diminuiscono lievemente anche i costi degli abbonamenti mensili e stagionali, sempre meno selezionati, proprio perché le famiglie tendono a ridurre il soggiorno presso le località di mare. "Vista la condizione di profonda crisi del potere di acquisto delle famiglie ci saremmo aspettati, in realtà, una diminuzione dei prezzi più marcata", dicono i vertici di Federconsumatori, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
"Oltre 300 stabilimenti balneari da questa estate non apriranno più" è il grido d'allarme del Sindacato italiano balneari (Sib), aderente a Confcommercio e della Fiba, l'organizzazione dei balneari di Confesercenti. "Oggi diverse centinaia di imprenditori si trovano tra l'incudine di Equitalia e il martello della revoca della concessione demaniale perché non sono in grado di pagare migliaia di euro, pertanto rischiano di perdere la propria impresa e migliaia di dipendenti e collaboratori di restare senza lavoro", lamentano i due sindacati.
La protesta dell'imprenditore triestino è stata portata all'attenzione del Parlamento europeo, infine, dall'eurodeputato Claudio Morganti, ex Lega Nord.