Economia
I dati economici del Friuli Venezia Giulia per i primi tre mesi del 2013: si salva chi esporta
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Martedì, 21 Maggio 2013 17:16
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Gorizia - "I risultati dell’indagine congiunturale di Unioncamere Friuli Venezia Giulia ci confermano che l’economia della nostra regione è ancora in fase negativa. Se la difficoltà è quella di un sistema Italia che risente nel suo insieme di una crisi senza precedenti, a livello regionale possiamo e dobbiamo comunque fare qualcosa".
Il presidente di Unioncamere regionale Giovanni Da Pozzo ha così commentato la presentazione dell’indagine congiunturale regionale sui primi 3 mesi del 2013, che si è tenuta il 21 maggio nella sede della Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Gorizia, alla presenza dei presidenti di tutte le Cciaa provinciali, dall’ospite Emilio Sgarlata ad Antonio Paoletti della Cciaa di Trieste a Giovanni Pavan di Pordenone.
"Lavorare davvero in squadra - ha aggiunto Da Pozzo - istituzioni economiche, categorie, politica, sia la nuova amministrazione verso cui ci poniamo in termini di massima disponibilità, ma con senso di responsabilità anche da parte delle opposizioni, perché ora non c’è tempo da perdere, dobbiamo tutti concentrarci e prendendoci a cuore le emergenze che non possono essere più rimandate, in particolare impresa e occupazione giovanili e iniziative a favore del credito alle imprese".
E proprio alle iniziative imprenditoriali dei giovani sarà dedicata quest’anno la Giornata dell’economia, che si terrà il 14 giugno a Gorizia.
Nicola Ianuale, della Questlab di Mestre, la società che si occupa di realizzare le indagini congiunturali per conto delle Cciaa, è entrato nei dettagli della rilevazione, che ha coinvolto 1.335 imprese dei settori manifatturiero, commercio al dettaglio, ospitalità, costruzioni e vitivinicolo.
I dati a consuntivo del 1° trimestre 2013 sono generalmente negativi, ma occorre tenere d'occhio alcuni segni positivi, provenienti da aziende che innovano, esportano ed investono.
Le situazioni peggiori si ritrovano nei settori orientati al mercato interno: nelle costruzioni (-17% tendenziale per i fatturati) e nel manifatturiero (-5,1% per la produzione e -6,5% per i fatturati), nel commercio al dettaglio (-3,1% delle vendite) e nei servizi all’ospitalità (-4,3%).
Di segno opposto solo il vitivinicolo, che aumenta il fatturato per le imprese esportatrici (+1,7%), anche se diminuisce (-1,6%) per quelle concentrate solo sul mercato interno.
Anche se il comparto in termini numerici e di partecipazione al prodotto interno lordo è inferiore ad altri settori, rappresenta un’eccellenza del territorio molto attenta all’innovazione e all’internazionalizzazione verso i Paesi emergenti, particolarmente importante in una fase che vede i mercati italiano ed europeo segnare il passo.
Anche le previsioni degli imprenditori per il trimestre in corso sono improntate al pessimismo. "Niente di nuovo, per fare una triste battuta – ha aggiunto Da Pozzo –, conseguenza di una situazione italiana con un Pil negativo da 7 trimestri e un 1° trimestre 2013 che presenta un -0,5% congiunturale e -2,3% tendenziale".
"A livello regionale, l’andamento dell’export, in cui il Friuli Venezia Giulia era tra i migliori, è stato negativo per tutto il 2012, così com’è negativo l’andamento del sistema imprenditoriale, che nel 1° trimestre 2013 ha visto nascere in regione 2.053 imprese (-1,2% rispetto allo stesso periodo del 2012) e cancellarne 2.931 (-3,7%), con 464 imprese entrate in scioglimento e liquidazione, soprattutto del commercio e servizi alle imprese".
"Se poi a livello centrale non si mette mano definitivamente allo sblocco dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni alle aziende, invece di mettere in atto una volta per tutte una politica seria di abbattimento della spesa pubblica, è chiaro che non si va da nessuna parte, continuando a colpire imprese e cittadini che non ce la fanno più".
Nel commentare l'aumento dell'Iva al 22%, Da Pozzo ha affermato che si tratta di "un provvedimanto sciagurato, deciso da incoscienti"
Quella di oggi era la prima indagine congiunturale dopo le elezioni: "Rinnovo perciò un augurio di buon lavoro alla al nuova amministrazione regionale - ha concluso il presidente camerale - alla presidente Debora Serracchiani e al nostro assessore di riferimento Sergio Bolzonello, con cui il sistema camerale si pone come interlocutore primario di rappresentanza della realtà produttiva, visti anche i molti aspetti che gestisce proprio in delega dalla Regione".
"Ci auguriamo di realizzare un percorso positivo e anche che venga definito l’accordo di programma Unioncamere-Regione".
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Ecco la sintesi dei dati a consuntivo e previsionali presentati dall'indagine Questlab:
Manifatturiero
Calo della Produzione: -5,1% tendenziale (-1%, -1,3% nelle precedenti rilevazion1)
Calo del Fatturato: -6,5% quelle che non esportano, -5,2% quelle che esportano (i precedenti trimestre era rispettivamente -8% e -2,9% quelle non esportatrici,-2,8% e -2,3% quelle esportatrici)
Stabili gli addetti: +0,1% tendenziale (-1,3% e -0,4% nelle precedenti)
Previsioni: il 35/40% delle imprese prevede una riduzione del fatturato nel prossimo trimestre
Commercio al dettaglio
Calo delle Vendite: -3,1% tendenziale (-4,9% e -3,9% nei trimestri precedenti)
Calo degli addetti: -2,7% tendenziale (-3,2% e -2,5% nei trimestri precedenti)
Previsioni: il 50/55% delle imprese prevede una riduzione del fatturato
Servizi all’ospitalità
Calo delle Vendite: -4,3% tendenziale (-1,5% e -4,5% nei trimestri precedenti)
Calo degli addetti: -6,4% tendenziale (-4,0% e -4,1% nei due trimestri precedenti)
Previsioni: il 40% delle imprese prevede una riduzione del fatturato
Costruzioni
Calo del Fatturato: -17,0% tendenziale (-9,1% e -16,3% nei trimestri precedenti)
Calo degli addetti: -4,8% tendenziale (-8,3% e -6,7% nei trimestri precedenti)
Previsioni: il 45% delle imprese prevede una riduzione del fatturato
Vitivinicolo
Aumenta il Fatturato: -1,6% quelle che non esportano, +1,7% quelle che esportano
Previsioni: il 30% delle imprese prevede un aumento del fatturato
Focus sugli investimenti
È stato questo il tema su cui si è concentrata stavolta l'indagine congiunturale, con domande specifiche rivolte alle imprese intervistate.
Tra gli investimenti fatti nel 1° trimestre 2013, il vitivinicolo è il settore che è stato più propenso a metterli in atto. Il 52% delle intervistate del settore li ha impiegati per attrezzature, il 49% in impianti e macchinari, il 42% in marketing e il 23% in software.
Negli investimenti in ricerca prevalgono invece le aziende del manifatturiero: il 19% delle intervistate di settore, contro il 2% del vitivinicolo e il 4% delle costruzioni, che invece sono state più propense a investire in attrezzature (41% delle intervistate di settore) e nell’organizzazione aziendale (46%).
Tra le motivazioni degli investimenti, prevalgono in generale il miglioramento della qualità aziendale (73% delle aziende vitivinicole, 59% delle edili e 56% delle manifatturiere), la riduzione dei costi (rispettivamente 50%, 45% e 35%), nonché la ricerca di nuovi mercati (29%, 25% e 35%).
Quanto al commercio, il 60% delle intervistate ha investito in marketing e il 42% in formazione e il 30% in nuovi servizi, puntando soprattutto al miglioramento della qualità (62%) e alla riduzione dei costi (36%).
L’ospitalità ha investito in marketing per il 60% dei casi, formazione (42%), ma soprattutto per nuove attrezzature (50%), anch’essa soprattutto per il miglioramento della qualità (62%) e la riduzione dei costi (36%), nonché per cercare nuovi mercati (21%).