Economia
Decima giornata dell’Economia a Trieste: occhio alla Green economy
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Sabato, 05 Maggio 2012 21:45
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Si è svolta sabato 5 maggio, presso la Camera di Commercio di Trieste, in una sala Maggiore gremita, la decima giornata dell’Economia, per la prima volta le quattro Camere regionali hanno celebrato insieme l’evento, sotto l’egida di Unioncamere Fvg.
Tra i relatori presenti, oltre ai presidenti camerali Sgarlata per Gorizia, Pavan per Pordenone, il presidente dell’Unionecamere Fvg Giovanni Da Pozzo, ospite d’eccezione Lucia Cusmano senior economist dell’Ocse, e l’assessore alle attività produttive della Regione Federica Seganti.
Ad introdurre i lavori il presidente della Camera di Commercio cittadina Antonio Paoletti. Si è entrati nel caldo delle tematiche con l’intervento di Da Pozzo, che ha illustrato i principali dati economici regionali in una più ampia prospettiva. Sono emersi due dati che pongono la nostra regione ai vertici nazionali quali l’elevata propensione all’export, e il “livello di dotazione fisica” infrastrutturale. Gli indicatori presentano dati migliori rispetto ad altre regioni del Nordest, anche se non mancano aree di deficit, quali la rete stradale, le ferrovie e i servizi a banda larga.
La lettura dei dati sull’occupazione vede la crisi del comparto manifatturiero, del commercio e delle costruzioni, tiene quello dell’agricoltura, in controtendenza cresce, anche, il numero degli addetti nel turismo e nei servizi. La dinamica delle imprese evidenzia un saldo negativo, fra imprese aperte e chiuse, di mille aziende nel primo trimestre 2012. Indicativo, il tasso di femminilità pari al 25%, mentre le imprese straniere e quelle giovani rappresentano rispettivamente del 10 ed il 9%. Interessante è tuttavia l’incremento delle società di capitali, dal quale emerge un miglioramento della qualità sulla quantità delle nostre aziende.
Quali contesti evidenziano le migliori performance? Da Pozzo ne evidenzia tre: la Green economy, dov’è concentrato il 50% delle nuove assunzioni nonché i settori dell’Economia della cultura e quello dell’Innovazione.
Inoltre, a sottolineare la valenza dell’incontro in corso, le parole di Da Pozzo, che ha ribadito “L’alto valore simbolico oltre che concreto delle nostre quattro Camere di Commercio a lavorare insieme, a razionalizzare e mettere in comune attività ed iniziative per garantire un migliore servizio contenendo i costi ed evitando duplicazioni”.
E’ seguito l’intervento di Lucia Cusmano, senior economist dell’Ocse, che ha proposto una relazione dal titolo “Le imprese regionali nei processi d’integrazione globale”. Nel fotografare il quadro economico internazionale, che vede gli Usa in ripresa ed i paesi BRICS (Brasile, Russia,India, Cina e Sud Africa) in rallentamento, ma con tassi di crescita ancora sostenuta, sono stati rimarcati probabili rischi d’instabilità sociale in questi ultimi paesi. All’asse commerciale nord-nord si sta sostituendo quello sud-sud del mondo evidenziando come i paesi intermedi, quali l’Italia, non riescano ad intercettare quote di mercato.
Nel confermare l’elevato grado di “apertura” del nostro territorio, Cusmano considera l’internazionalizzazione la principale sfida. Rileva che debbano essere superati ostacoli più mentali che geografici, i quali limitano ulteriori prospettive di sviluppo. Sono da considerare principali barriere: l’incertezza normativa, la carenza di capitale umano e finanziario disponibile ai processi di internazionalizzazione e le scarse informazioni delle opportunità di partnership. Citando il caso Ikea, con un terzo della produzione realizzato da imprese italiane, si dimostra come innovazione, produttività e flessibilità siano elementi imprescindibili in un contesto globalizzato.
Ha concluso i lavori, l’assessore alle attività produttive Seganti, la quale ha preso in analisi le nuove strategie di politica economica. Le precedenti politiche settoriali sono state sostituite da una diversificazione del sostegno economico. La ripresa, infatti, può avvenire da qualsiasi comparto produttivo. Il passato insegna che le aree con economie diversificate, se da un lato non hanno cavalcato il boom economico, dall’altro sono risultate più resistenti, sotto il profilo occupazionale, nei momenti di crisi. Sono state citate le principali iniziative regionali di supporto all’internazionalizzazione alle imprese quali Informest, Finest, Friulia, Sace.
L’assessore si è soffermato su due temi caldi quali il turismo e le liberalizzazioni. In particolare sul primo è stato ricordato come la nostra regione è molto attiva sul fronte della creazione di domanda di turismo estero, tant’è che è al primo posto sia per tasso di incremento assoluto, sia di presenze straniere. Le liberalizzazioni sono invece considerate uno dei principali volani per nuovi investimenti. Anche qui molto incoraggianti, le risposte conseguenti ai contributi previsti a favore delle nuove imprese femminili e giovanili, quali stimoli alla creazione di auto lavoro.
Illustrando il problema delle risorse finanziarie, l’assessore ha citato, che indirettamente la regione attraverso la rete dei confidi, garantisce più di un miliardo di euro di finanziamenti consentendo così nuovi investimenti, che se indirizzati all’innovazione, come i dati dimostrano, costituiscono il principale veicolo all’internazionalizzazione, anch’esso volano dello sviluppo.
A livello di tassazione è stato fatto il possibile, pur in un contesto interno difficile e di elevata concorrenza fiscale con i paesi vicini. Sono state mantenute ai minimi le aliquote dell’Addizionale regionale e istituite per l’Irap una serie di agevolazioni per le imprese meritevoli.
L’incontro è stato un' occasione ideale per cogliere una panoramica della situazione economica del territorio del Friuli Venezia Giulia, anche se dalla lettura globale emerge una ripresa attesa non prima del 2014.
Serenella Dorigo