Economia
Si teme il blocco dei pagamenti pubblici. Le camere di commercio regionali lanciano l'allarme
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Mercoledì, 13 Marzo 2013 14:21
- Scritto da Redazione fvgnotizie
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Udine - Mentre il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto il 13 marzo al Quirinale il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che gli ha manifestato profonde preoccupazioni per il rischio di un'ulteriore acutizzazione, a breve termine - in assenza di tempestivi concreti interventi - della crisi delle attività produttive e dell'occupazione, dalla Camera di Commercio di Udine è giunto l'appello ad attivarsi subito "per evitare che le disposizioni sul patto di stabilità si concretizzino, nei prossimi mesi, nel blocco di pagamenti nei confronti delle imprese che prestano opere o servizi per le pubbliche amministrazioni".
Il rischio è concreto, come emerso anche dalle cronache di questi giorni, e all’appello si aggiunge con forza anche la voce dell’Unioncamere Fvg, che tramite il presidente Giovanni Da Pozzo, con i colleghi delle Cciaa provinciali Antonio Paoletti, Giovanni Pavan ed Emilio Sgarlata, fa sapere come "ultimamente si moltiplichino le richieste preoccupate di tante aziende che lavorano con i Comuni, dalle costruzioni ai servizi, ma anche di tanti sindaci, che si trovano con le spalle al muro e già preannunciano questo rischio".
Da parte dei presidenti, dunque, "l’impegno in prima persona a sollecitare l’attenzione delle istituzioni regionali sul tema, e contemporaneamente ad attivarci con il sistema dei Confidi, per verificare la possibilità di mettere in campo misure e garanzie che possano fare almeno da ponte, confidando che il nuovo Parlamento, prima possibile, ponga mano in modo positivo alla normativa", ha preannunciato Da Pozzo.
"Dobbiamo tutti impegnarci in fretta perché non si arrivi al blocco dei pagamenti alle imprese – ha concluso il presidente –: in questo momento difficilissimo, hanno già dato tanto e questa nuova batosta avrebbe un effetto drammatico sulla nostra economia".