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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Riuscirà South Stream, gasdotto di 2500 km, ad arrivare dal mar Nero a Fusine nel 2015?

Riuscirà South Stream, gasdotto di 2500 km, ad arrivare a Fusine nel 2015?

Udine  - L'ambasciata italiana a Mosca rende noto in un comunicato che il 7 dicembre si è svolta, nelle vicinanze della città di Anapa sul Mar Nero, la cerimonia di inaugurazione dei lavori del tratto russo del progetto di gasdotto “South Stream”, che dovrebbe estendersi lungo 2500 chilometri - di cui oltre 900 offshore - fino a giungere in territorio italiano entrando dalla Slovenia a Fusine per poi giungere a Sud di Tarvisio.

Alla cerimonia hanno preso parte il Presidente Putin, il Ministro russo dell’Energia, i vertici di Gazprom insieme agli Amministratori Delegati delle compagnie coinvolte nella costruzione dei diversi tratti del gasdotto, tra cui l’amministratore delegato dell’ENI Paolo Scaroni, i vertici di Basf Kurt Bock, di Edf Henri Proglio ed i rappresentanti governativi dei Paesi maggiormente interessati dal progetto, tra i quali Bulgaria, Francia, Germania, Serbia, Slovenia, Turchia e Ungheria. L’Italia è stata rappresentata dall’Ambasciatore Antonio Zanardi Landi, che tra l'altro è originario di Polcenigo (Ud).

Al termine della cerimonia, nell'apporre la propria firma ricordo sui tubi, l'Ambasciatore italiano ha confermato che il nuovo gasdotto avrà una portata di 63 miliardi di metri cubi all'anno di gas naturale: "Un approdo del gasdotto in territorio italiano, a Sud di Tarvisio – ha dichiarato l'ambasciatore al quotidiano Russia Oggi - non può che sottolineare il nostro interesse per il progetto, anche nell’ottica dell’obiettivo strategico di diventare il principale Hub sud-europeo di metano".  

Il primo gas dovrebbe arrivare a fine 2015, anche se il mega gasdotto vede davanti a sé diversi ostacoli. Due passaggi ancora attendono South Stream: la definizione della costruzione finanziaria del progetto e l'accordo della Ue, che insiste sulla liberalizzazione del mercato.

Secondo Paolo Scaroni però l'Unione europea dovrebbe concedere l'esenzione sull'obbligo di accesso di terze parti al gasdotto, almeno per qualche anno, in modo da dare ai partner la possibilità di rientrare sugli investimenti. "Non vedo le ragioni perché la Ue non debba approvare condizioni di sicurezza per gli approvvigionamenti in Europa" ha osservato ancora l'amministratore di ENI.

Un'interrogazione al Governatore Tondo in merito al gasdotto, presentata dal consigliere regionale Franco Baritussio, ancora non ha avuto risposta.

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