11 milioni di euro per recupero di edifici degradati dei centri storici. Domande entro il 3 giugno
- Dettagli
- Categoria: Ecologia ed ambiente
- Pubblicato Mercoledì, 08 Aprile 2015 17:00
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
- Visite: 586
Udine - Il Regolamento e le procedure per l'utilizzo dei finanziamenti previsti, pari a 11.5 milioni di euro, per gli interventi di riqualificazione edilizia del patrimonio abbandonato o sottoutilizzato nei centri storici della Regione sono stati illustrati nel corso di un seminario tenutosi l'8 aprile a Udine.
L'incontro era organizzato dalla Federazione regionale degli Ordini degli Architetti, quella degli Ingegneri, il Comitato regionale Geometri e il Collegio dei Periti industriali della provincia di Udine, in collaborazione con la Regione.
La legge regionale di bilancio 15/2014 al n.26 dell'art. 9 autorizza a concedere contributi in conto capitale, nella misura massima del 50 per cento della spesa riconosciuta ammissibile, per far fronte ai costi effettivamente sostenuti per la realizzazione di interventi volti a favorire il recupero, la riqualificazione o il riuso del patrimonio immobiliare esistente privato in stato di abbandono o di sottoutilizzo, con particolare riferimento al profilo della sicurezza sismica o del risparmio energetico, nell'ambito delle politiche di cui all'articolo 26 della legge regionale 18 luglio 2014, n. 13 (Misure di semplificazione dell'ordinamento regionale in materia urbanistico-edilizia, lavori pubblici, edilizia scolastica e residenziale pubblica, mobilità, telecomunicazioni e interventi contributivi).
Sono ammissibili a contributo anche gli interventi rientranti nella disciplina di cui all'articolo 4 della legge regionale 7 marzo 2003, n. 6 (Riordino degli interventi regionali in materia di edilizia residenziale pubblica).
Il termine per la consegna delle domande di finanziamento da parte dei destinatari della legge, ovvero privati che destinino gli immobili per prima casa o locazione e imprese che abbiano attivato una convenzione con le Amministrazioni comunali e che in virtù di questo non subiranno le limitazioni imposte dal de minimis, è fissato al 3 giugno 2015.
L'assessore all'edilizia Santoro ha voluto rimarcare la portata innovativa delle procedure burocratiche che sono state improntate alla massima semplicità e allo snellimento.
"Non chiediamo progetti e certificazioni ma solo un'autocertificazione che descriva il genere di intervento che si intenderà realizzare: si tratta di una concessione di massima fiducia che richiede però massima correttezza ai professionisti e a cittadini e imprese. Se, infatti, in corso dei sopralluoghi di verifica - ha sottolineato Santoro - venisse accertata una dichiarazione non veritiera questo comporterà l'immediata revoca unilaterale del finanziamento".
Chiarendo anche che la legge 15/2014 permetterà i finanziamenti di progetti "che non deroghino dal rispetto dei Piani regolatori e delle normative vigenti", Santoro ha voluto ricordare che la scelta della Regione è stata quella di privilegiare solo gli interventi nei centri storici.
"Visto l'ammontare limitato dei fondi a disposizione, abbiamo scelto di iniziare dalle zone A e B0, con l'intenzione precisa di rivitalizzare la residenza, il piccolo commercio e la vita dei centri storici. L'intento - ha aggiunto l'assessore - è quello di far diventare questo il primo canale contributivo stabile".