Gli orti sociali e solidali promossi da Ortogiardino. Parte da qui il percorso verso Expo 2015
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- Categoria: Ecologia ed ambiente
- Pubblicato Giovedì, 12 Marzo 2015 20:03
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Alimentazione sana e cura dell’ambiente al centro di Ortogiardino 2015: sta per entrare nel suo secondo e ultimo weekend il Salone della floricoltura, orticoltura, vivaismo in programma alla Fiera di Pordenone fino a domenica 15 marzo.
Grande successo per i 13 spettacolari giardini selezionati dal 4° Festival dei Giardini. Accanto alle fioriture, tuttavia, il tema centrale di questa 36ª edizione della manifestazione è l’orto, declinato nelle sue forme più cittadine di orto sociale e orto solidale, un argomento che, legato alle abitudini alimentari, è il filo conduttore di Expo 2015.
Proprio di questo si parla nel convegno dibattito intitolato “Pratiche di orticoltura sociale: orti urbani e solidali” in programma venerdì 13 marzo alle ore 17.00 nella Sala incontri del padiglione 5 a cura dell’Associazione Aqua Nova.
L’intervento del relatore dr. Alberto Grizzo, Coordinatore Socio Sanitario AAS 5 Friuli Occidentale, prende spunto dalla definizione del termine “orto” nell’"Etyimologiae" di Isidoro di Siviglia: " Orto: dal verbo latino oriri (nascere), luogo dove il cibo cresce dalla terra, con una continuità che nessun altro spazio concede".
Luoghi per coltivare frutta e verdura ma anche per socializzare: gli orti sociali o urbani si stanno sviluppando anche nel nostro territorio. Si tratta di specifiche aree di proprietà comunale, assegnate ai cittadini in concessione di uso gratuito e adibite alla coltivazione in piccoli lotti.
Nati allo scopo di stimolare ed agevolare l'impiego del tempo libero della popolazione in età pensionabile, in questi ultimi tempi sono molto popolari anche tra i più giovani spinti dal desiderio di mangiare sano e di risparmiare.
Un po’ meno diffuso ma con grandi prospettive di sviluppo è l’orto sociale, un’attività che prevede un rapporto di “partenariato” tra i “co-produttori” attraverso il quale si impegnano a lavorare la terra e si incaricano di coprire i costi di gestione dell’orto, ognuno secondo le proprie possibilità e competenze.
Questa relazione di mutuo impegno crea una situazione economicamente stabile nella quale ai “soci” si assicura la qualità migliore, la liberta di scegliere cosa coltivare e di solito la garanzia di prodotti buoni, puliti e giusti secondo i principi e l’etica del movimento Slow Food.
Di agricoltura sociale si è parlato anche giovedì 12 all'incontro con Ersa ed Assessorato all'Agricoltura della Regione: "L'importanza dell'agricoltura sociale e il ruolo che questa forma di attività rurale può svolgere attraverso la valorizzazione della multifunzionalità delle aziende agricole: sono elementi riconosciuti dalla Regione che, in tal senso, sta predisponendo uno specifico disegno di legge, e nel contempo terrà conto di questo segmento del settore primario nella nuova programmazione comunitaria" ha affermato il vicepresidente della Regione e assessore alle Risorse rurali, Sergio Bolzonello, nel suo intervento.
Come ha evidenziato Bolzonello, nonostante le fattorie sociali si collochino in una posizione qualificata, in grado di rispondere alle esigenze di inclusione nel mondo del lavoro e nella comunità di soggetti svantaggiati e a rischio di emarginazione, favorendo così la coesione sociale, esse sono ancora poco diffuse.
Per questo, dopo un'analisi della situazione esistente, effettuata dall'ERSA e dal Servizio competitività del sistema agro alimentare della Direzione centrale delle attività produttive, tenendo conto del forte interesse espresso dal territorio per le fattorie didattiche e le esperienze positive maturate nella nostra realtà, la Regione, ha aggiunto il vicepresidente -"Ha valutato positivamente la necessità di individuare nuovi strumenti per assicurare un sostegno concreto a queste attività".
È così stato modificato il Regolamento regionale per l'assegnazione dei contributi previsti dalla legge regionale numero 18 del 2004, volti a sostegno delle spese di attività organizzate e svolte nelle fattorie sociali mediante incentivi da destinare agli enti gestori dei servizi sociali dei Comuni, ai soggetti gestori dei servizi, e alle Aziende per i servizi sanitari.
All'interno di Ortogiardino, anche il progetto Urbangreen: alla conquista dell’orto urbano. Mini-orti e “bombe floreali”, ideato e realizzato da Marcolin Covering Srl in collaborazione con Rabgroup Architettura Arte Design.
Si tratta di 8 laboratori sperimentali sull’orticoltura che si terranno nei fine settimana grazie ai quali i bambini capiscono l’importanza dell’orto e inizieranno a fare dei piccoli esperimenti di coltivazione domestica utilizzando materiali di riciclo.
Grande entusiasmo ha suscitato, soprattutto, la preparazione delle seed bombs, le bombe floreali, con le quali i più piccoli contribuiranno prossimamente alla fioritura di un’aiuola della città.
Ortogiardino, Fiera di Pordenone dal 7 al 15 marzo 2015. Orari: dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 19.30. Sabato e Domenica dalle 9.30 alle 19.30 www.ortogiardinopordenone.it