La mosca dell'olio ha fatto crollare il raccolto 2014 anche in FVG. Convegno dell'Ersa sulla prevenzione
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- Categoria: Ecologia ed ambiente
- Pubblicato Martedì, 10 Marzo 2015 12:20
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Non è tutta colpa della mosca. Anche il "fattore umano" ha giocato la sua parte nella ridotta produzione di olio del 2014. Ecco perché è fondamentale esserne consapevoli per non farsi trovare impreparati in futuro.
È quanto emerso il 9 marzo dal convegno "Lotta a parassiti e patogeni dell'ulivo: strategie per il 2015" organizzato da Ersa e Aipo Verona che ha aperto la giornata dedicata agli approfondimenti tecnici e agli operatori professionali di "Olio Capitale", il IX Salone degli extra vergini tipici e di qualità, organizzato da Aries e in programma fino all'11 marzo alla Stazione Marittima di Trieste.
Anche la produzione di nicchia del Friuli Venezia Giulia, 400 ettari di terreno dalla zona costiera di Muggia alla pedemontana di Sacile attraverso le colline del Collio, è stata colpita dalla mosca. Un crollo del 35%-40% sulla sua consueta produzione annua di 10 mila quintali di olive ovvero 1.500 quintali di olio.
L'estate tiepida e piovosa ha creato le condizioni climatiche ideali per il proliferare del parassita. Eppure con precise precauzioni si sarebbero potuti contenere molto i danni: "Durante l'anno l'Ersa, Agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Fvg, effettua un monitoraggio sulle varie stazioni e da maggio in poi, settimanalmente, pubblica i bollettini con le catture della mosca con suggerimenti sui prodotti da usare per contrastarla" spiega Ennio Scarbolo, tecnico Ersa.
"Il calo di produzione è certamente colpa della mosca, ma in parte anche degli agricoltori che l'hanno sottovalutata. La mosca attacca ogni anno, ma questa volta - precisa - il clima ha fatto sì che si accavallassero 3-4 generazioni tra fine giugno e inizio luglio".
"Chi ha fatto una buona opera di prevenzione, intervenendo con diversi trattamenti e insetticidi e seguendo i consigli dell'Agenzia, ha salvato il prodotto. Per sensibilizzare gli agricoltori a non sottovalutare queste problematiche, bisogna ricordare che la coltura dell'olivo ha proprie scadenze e quella di contrasto alla mosca e' prioritaria".
Concetto sottolineato anche da Paolo Stefanelli, direttore generale Ersa: "La prevenzione, se fatta nei tempi giusti e nei modi giusti, può salvare la produzione. Su questo fronte Ersa sta implementando e affinando, con un sostanzioso intervento, il sistema di Agrometeo per indicare a seconda delle diverse colture, tra cui quella dell'ulivo, i giusti tipi e momenti di intervento".