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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Pordenone attende la piena del Noncello. Sacile sott'acqua. Friuli Occidentale in difficoltà

Pordenone attende la piena del Noncello. Sacile sott'acqua. Friuli Occidentale in difficoltà

PORDENONE - Sacile sott'acqua, mentre mattinata di 12 novembre difficile per Pordenone. La Protezione civile regionale, infatti, ha attivato il servizio di piena su Meduna e Noncello e ha montato in via precauzionale le paratie sul Ponte di Adamo ed Eva, sorvegliando gli argini.

Il Meduna attualmente (ore 9.15) sta scendendo mentre, come accade sempre, il Noncello sta ancora crescendo e il picco dovrebbe essere raggiunto tra un paio d'ore."Non siamo ancora fuori pericolo - sottolinea il vicesindaco Renzo Mazzer - e speriamo non cresca di 40 centimetri. Rimaniamo, insomma, vigili e cauti".

Le dighe sul bacino del fiume Meduna scaricano una portata di 899 m3/secondo, superiore al primo livello di presidio. Le portate di scarico sono in aumento. La Protezione civile in coordinamento con Prefettura, Regione Veneto, Registro dighe, Autorità di bacino e Servizio idraulica regionale sta seguendo l’evolversi della situazione.

Una decina di tecnici sono operativi sul territorio, specie nel pordenonese, dove sono state posizionate idrovore nelle zone più a rischio allagamenti e sacchetti per il contenimento delle esondazioni. A Erto è stato attivato un escavatore per la pulizia di alcuni rii a rischio esondazione.

Situazione di emergenza in centro a Sacile dove ci sono stati decine di allagamenti in scantinati, case, piani terra con idrovore in funzione nel locale ospedale e un centinaio di interventi compiuti dai vigili del fuoco del Comando provinciale di Pordenone e dei tre distaccamenti.

Situazione critica anche a Fratta di Caneva. I pompieri hanno evacuato i clienti di un agriturismo ma sono molte le zone del paese invase dall'acqua. Vigili del fuoco e volontari delle squadre comunali di Protezione civile sono in azione a San Quirino, Fontanafredda, Prata, Pasiano e Azzano X.

In montagna, resta chiusa la regionale 251; oggi, 12, i tecnici di Fvg strade valuteranno quando riaprirla. Stessa sorte anche per la provinciale "1" a Vito d'Asio: il materiale è stato rimosso ma la circolazione è interdetta per il pericolo di nuove cadute di massi.

Il vicepresidente della Regione e assessore alla Protezione civile, Luca Ciriani, ha compiuto un sopralluogo nelle zone del Friuli Occidentale maggiormente colpite dal maltempo. "A parte l'acqua alta a Grado - ha detto - l'area più colpita sembra essere quella del Friuli Occidentale, dal Sacilese alla Valcellina e alla Val d'Arzino. La situazione è costantemente monitorata dalla Protezione Civile regionale, le cui squadre comunali sono all'opera da ore per portare aiuto ai cittadini più colpiti e per intervenire" dove c'é emergenza.

Ciriani ha raggiunto Sacile, dove l'esondazione del Livenza in diversi punti ha creato problemi, e altri comuni dell'area, incontrando, tra gli altri, i sindaci di Sacile, Roberto Ceraolo, Caneva, Andrea Attilio Gava, e Brugnera, Ivo Moras. Per i problemi alla SR 251 a Barcis "non si può far altro che attendere il ritorno alla normalità, mentre per la frana sulla SP 1 della Val d'Arzino in località Chiamp di Vito d'Asio si cercherà di intervenire il più rapidamente possibile". Ciriani ha poi ringraziato i volontari della Protezione Civile ed è atteso alla Sala Operativa della Protezione Civile a Palmanova.

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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