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Accordo tra Ministeri, il WWF potrà continuare a gestire l’Area Marina Protetta di Miramare
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- Categoria: Ecologia ed ambiente
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29 Dic 2015
- Ultima modifica il Martedì, 29 Dicembre 2015 17:10
- Pubblicato Martedì, 29 Dicembre 2015 17:10
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - “Tra il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) è stato sottoscritto un Accordo per permettere al World Wildlife Fund (WWF) di proseguire la sua attività nell'Area Marina Protetta di Miramare".
Lo ha reso noto il 29 dicembre 2015 l'assessore regionale alla Cultura del Friuli Venezia Giulia Gianni Torrenti, il quale è stato informato in proposito dalla Direzione generale del MiBACT.
"L'Accordo, che risale a pochissimi giorni fa, è stato proposto dal MATTM - ha continuato Torrenti - e accolto con soddisfazione da entrambi i Ministeri. I termini dell'Accordo saranno successivamente comunicati in sede locale in modo da renderlo operativo”.
Ricordiamo che il WWF Italia aveva lanciato nelle scorse settimane una petizione online per preservare la sede dell’Area Marina Protetta di Miramare.
L’iniziativa ha permesso di raggiungere quasi 5000 firme ed ha ricevuto molti commenti favorevoli, di sostegno e di ammirazione per il lavoro svolto in questi trent’anni, da parte di famiglie, insegnanti ed educatori, amministratori, ricercatori e semplici cittadini, da Trieste ma anche da altre regioni d’Italia e dall’estero, dalla Francia al Brasile, dalla Svizzera all'Albania, dal Regno Unito all'Australia.
La Riserva Marina di Miramare è la prima area protetta creata in Italia, nata nel 1973 e istituita nel 1986 dal Ministero dell’Ambiente e dall’allora Ministero della Marina Mercantile. Per decreto di Stato la sua gestione è stata affidata al WWF Italia.
Le Aree Marine Protette (AMP) sono spazi di mare in cui gli habitat e le specie marine sono più sensibili e quindi le attività umane sono strettamente controllate, o addirittura totalmente limitate, allo scopo di creare rifugi sicuri per la vita marina.
Le AMP in Italia sono 27, oltre a 2 parchi sommersi che tutelano complessivamente circa 228mila ettari di mare e circa 700 chilometri di costa.
Ogni area è suddivisa, generalmente, in tre tipologie di zone con diversi gradi di tutela. Sono costituite da ambienti marini, dati dalle acque, dai fondali e dai tratti di costa prospicienti, che presentano un rilevante interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, fisiche, biochimiche con particolare riguardo alla flora e alla fauna marine e costiere e per l'importanza scientifica, ecologica, culturale, educativa ed economica che rivestono.
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