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Ideal Standard, gli investitori esteri si tirano indietro: insufficiente il ritorno sull'investimento
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- Categoria: Economia e mercati
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21 Mar 2014
- Ultima modifica il Venerdì, 21 Marzo 2014 17:02
- Pubblicato Venerdì, 21 Marzo 2014 17:02
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - La cordata internazionale che aveva manifestato interesse per l'acquisizione dello stabilimento Ideal Standard di Orcenico di Zoppola (Pordenone) ha rinunciato alla trattativa. Lo ha comunicato il 21 marzo Stefano Boccalon, l'imprenditore veneto che stava facendo da intermediario tra la multinazionale e una compagine di investitori, composta da due distributori del settore - un tedesco e un russo - e un produttore brasiliano.
Immediata la reazione dei rappresentanti sindacali: "Dopo il dietrofront di Boccalon a rilevare Ideal Standard, occorre subito rimboccarsi le maniche e trovare soluzioni alternative al salvataggio di un'azienda, il cui patrimonio storico e di professionalità, non può andare assolutamente disperso" ha affermato il segretario generale della Cisl Fvg, Giovanni Fania.
Fania ha rivolto un appello a Regione FVG ed imprenditori locali per avviare "un'eventuale forma di autogestione dello stabilimento".
"Bisogna costruire da subito una valida alternativa per Ideal Standard, non escludendo alcuna ipotesi e con l'obiettivo di salvaguardare maestranze qualificate e mantenere sul territorio un settore importante della nostra manifattura".
Boccalon ha spiegato che "l'abbandono della trattativa è dovuto al fatto che gli investimenti richiesti per rendere efficiente lo stabilimento e coprire le perdite, almeno per il primo triennio, avrebbero avuto un ritorno non compatibile con il piano di subentro ipotizzato".
"Adesso vanno ricercate soluzioni alternative - ha commentato Franco Rizzo, segretario dei Chimici Cisl del Friuli Venezia Giulia - e bisogna lavorare con estrema velocità perchè ci resta poco tempo disponibile prima del 30 aprile, quando scadrà il trimestre della cassa in deroga. Ammortizzatore sociale che era stato concesso proprio in virtù della trattativa in corso e che aveva permesso di bloccare la procedura di mobilità e licenziamento per i 450 addetti dell'unità produttiva friulana".
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