A Trieste tutto esaurito per “Lecchini, cortigiani & penne alla bava” di Marco Travaglio. Le foto
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- Categoria: Teatro
- Pubblicato Domenica, 18 Dicembre 2016 20:05
- Scritto da Stefano Savini
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Trieste - Tutto esaurito al Teatro Bobbio di Trieste per “Lecchini, cortigiani & penne alla bava al servizio dei potenti che ci hanno rovinati”, il nuovo capitolo della saga dello show condotto da Marco Travaglio e Giorgia Salari. Lo spettacolo, a data unica, si è svolto il 17 dicembre.
Luci e allestimento sempre uguali e costanti sul palcoscenico, perché la scena è riempita dal racconto di fatti reali e riconducibili alla tragica situazione politica e sociale italiana.
Sono infatti i gesti e le smorfie a far capire e ridere (tragicamente) sulla realtà corrotta e falsa della grande stampa della nostra nazione, dove si racconta come i giornalisti, gli intellettuali e gli opinionisti più servili del mondo hanno beatificato, osannato, magnificato, propagandato e smarchettato la peggior classe dirigente del mondo, issando sul piedistallo politici incapaci di ogni colore, manager voraci, imprenditori falliti che hanno quasi distrutto l’Italia e stanno completando l’opera.
Marco e Giorgia non si nascondono dietro a dubbi o parole non chiare nel far capire quanta corruzione e sporchi interessi ci siano dietro ai principali quotidiani direttamente controllati dal palazzo del potere e, aggiunge Travaglio, ricambiati totalmente, purché si rimanga attaccati a poltrone comode e calde, mantenute dai sacrifici di milioni di Italiani che pagano tasse sempre più assurde e onerose.
Si parte con un confronto tra due premier di "sicuro successo" come Mussolini e Renzi (dove non si capisce chi sia il migliore) e si prosegue tra le vie degli ultimi 30 anni di sciagurata amministrazione politica, con personaggi al limite del grottesco, che sono riusciti a trascinare nel baratro una nazione che poteva vantarsi di avere la miglior costituzione del mondo, scritta e poi lasciata marcire o usata solo per il comodo di chi avrebbe dovuto proteggerla e farla rispettare.
Arriva pure Fantozzi a chiudere con una frase celebre per far capire dove vanno a leccare certe lingue sempre più lunghe e lascive.
Sul sito promo music le prossime esibizioni di Slurpshow.
(Fotogallery di Stefano Savini - tutti i diritti riservati)