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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Lutto nel teatro regionale: è morto a Gorizia il regista Francesco Macedonio fondatore della "Contrada"

Lutto nel teatro regionale: è morto a Gorizia il regista Francesco Macedonio fondatore della

Gorizia - Mondo del teatro regionale in lutto per la scomparsa del regista Francesco Macedonio, fondatore del Teatro Popolare "La Contrada" di Trieste. 

Macedonio è mancato la mattina del 1° aprile, in seguito ad una malattia che lo ha consumato in brevissimo tempo. Il noto regista e autore teatrale, nonché Direttore artistico del Teatro "La Contrada" fin dalla sua fondazione, aveva ottantasette anni.

Regista e autore teatrale, Francesco Macedonio nacque il 19 febbraio 1927 a Idria (oggi nella Repubblica Slovena), presso Gorizia, da una famiglia di musicisti.

L’interesse per il teatro emerse assai presto, anche attraverso gli spettacoli cinematografici e teatrali che egli, ancora ragazzino, ebbe occasione di vedere a Gorizia.

Dopo la fine della II guerra mondiale, fondò a Gorizia una compagnia teatrale per la quale svolse mansioni di regista, mentre lavorava come maestro di scuola elementare.

Nel 1967 la grande occasione: il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia gli chiese di mettere in scena un testo di Vittorio Franceschi, Gorizia 1916, interpretato dallo stesso Franceschi.

Dopo le prime esperienze a Trieste, Macedonio divenne il regista stabile del Teatro del Friuli-Venezia Giulia, dirigendo la compagnia dei “dodici”, gli attori che per numerosi anni costituirono il gruppo di riferimento fisso per gli allestimenti di produzione.

Fra gli spettacoli allestiti, "Sior Todero brontolon" con Corrado Gaipa, "Il mio Carso", "Avvenimento nella città di Goga" con Gabriele Lavia, "Casa di bambola", "L’idealista" con Corrado Pani, "Vecchio mondo" con Lina Volonghi, "I rusteghi", oltre alla trilogia in dialetto triestino di Carpinteri e Faraguna "Le Maldobrie", "Noi delle vecchie province" e "L’Austria era un paese ordinato" interpretata, fra gli altri, da Lino Savorani: uno dei successi più grandi nella storia teatrale triestina recente.

Nel 1976, assieme agli attori Orazio Bobbio, Ariella Reggio e Lidia Braico, Macedonio fondò il Teatro Popolare La Contrada, del quale è stato direttore artistico per 38 anni. In tale veste ha messo in scena decine e decine di spettacoli, spaziando dal teatro in dialetto triestino a quello in lingua italiana, dal repertorio brillante a quello drammatico, oltre a numerose regie per il teatro per ragazzi.

Autore di testi teatrali e adattamenti di racconti e romanzi, prediligeva la cultura e gli scrittori triestini, di cui era attento conoscitore.

Tra i numerosi allestimenti, vanno ricordati "El mulo Carleto e El serpente de l’Olimpia" di Roberto Damiani ispirati alla figura e alle opere di Angelo Cecchelin; "L’Americano di San Giacomo", "Un nido di memorie", "L’ultimo carneval" e "I ragazzi di Trieste" di Tullio Kezich; "Classe di ferro" di Aldo Nicolaj; "Due paia di calze di seta di Vienna" di Carpinteri e Faraguna, ripreso per cinque edizione dal 1986 al 2013; "Ballando con Cecilia" e "Capriole in salita" di Pino Roveredo; "Ecco un uomo libero!" di Tom Stoppard, nonché una nuova edizione de "I rusteghi".

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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