L'organo Nachini celebra la Madonna della Salute tra musica e fede
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- Categoria: Musica
- Pubblicato Sabato, 21 Novembre 2015 09:36
- Scritto da Timothy Dissegna
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Fogliano Redipuglia (Go) – C'è chi la definisce antiquata, ma sarebbe sbagliato ridurre tutto a una questione di tempo: la musica sacra riesce ancora oggi a far esprimere emozioni, attraverso sinfonie composte nei secoli di Chiesa cristiana. E alcuni di loro hanno risuonato nella chiesa di S. Elisabetta d'Ungheria ieri sera.
In occasione delle celebrazioni della Madonna della Salute, infatti, la parrocchia locale ha organizzato un concerto d'organo in onore del santo patrono del paese: ad esibirsi è stato m.o. don Federico Mirko Butkovič, Direttore della scuola diocesana d'organo e musica sacra, con la presentazione di Ivan Bianchi.
Lo strumento suonato non era uno qualunque: l'organo Nachini del 1730 (foto), infatti, ossia il più antico dell'Arcidiocesi di Gorizia. Fatto costruire originariamente per la chiesa di Gemona, ha raccontato Bianchi, è stato venduto poi a quella di Romas d'Isonzo, per poi arrivare finalmente in bisiacheria parecchi anni più tardi.
Per la serata, i compositori omaggiati sono stati molteplici, accostando alla tradizione mariana altre opere per valorizzare l'organo: dal recente “Ave Maria di Lourdes” (2012) di Giannoni ai “Preludio” e “Interludio” dell'ultimo grande compositoredi questo genere, Perosi; Poi J. Elias e F.J. Haydn, Mozart e J.C. Kerll, F. Liszt, B. Storace, J. Stuart Archer e, infine, un anonimo del XVII secolo.
Le note di queste composizioni, anche s molte scritte secoli e secoli fa, sono state capaci di toccare nel profondoil pubblico presente. Grazie soprattutto alla bravura di don Butkovič, che alla fine ha offerto anche un “fuori programma” con un pezzo a sorpresa e da indovinare (una variazione dell'inno austriaco): per lui gli applausi della chiesa non si sono fatti...pregare.
Le puntualizzazioni di Ivan Bianchi nell'introdurre i brani hanno delineato una “mappa” necessaria per un inesperto di musica sacra per capire cosa ci sia dietro questa. Un percorso ancora più suggestivo reso poi, lo stesso presentatore, dalla visita all'organo con lo stesso presentatore: dell'originale rimane ormai solo lo "scheletro”, mentre poterlo riparare dignitosamente richiederebbe un grande sforzo economico.
Nell'attesa che qualcosa possa smuoversi dai vertici dell'Arcidiocesi, si può solo sperare che questo vero genere musicale venga riscoperto. Anche fuori dalle chiese.