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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Giornate Cinema Muto: arriva Bert Williams, il Chaplin nero

PORDENONE - Interprete di musical teatrali di fama internazionale, compositore e socio di una casa di edizioni musicali afro americane, esponente della comunità nera impegnato in cause sociali e nelle organizzazioni culturali, infine protagonista cinematografico, Bert Williams fu uno dei neri americani più popolari negli anni ’10, il primo a spezzare il tabù razziale quando entrò nel cast interamente bianco delle Ziegfeld Follies.
 
Il suo personaggio dai costumi eccentrici e la sua capacità di tenere la scena, i tratti distintivi dell’aspetto e della gestualità, la padronanza della pantomima ne facevano una figura inconfondibile accostabile a quella del vagabondo di Chaplin.
 
E mentre la carriera di questi stava appena sbocciando ed ebbe vita lunga, quella di Williams durò poco, anche perché morì nel 1922 all’età di 48 anni. I film delle Giornate sono parte del pacchetto di film commissionati dai produttori teatrali newyorkesi nel 1912 alla Biograph quando la stella di Williams era all’apice.
 
Scriveva infatti la stessa casa di produzione in un articolo su Moving Picture World del 1916: “Non c’è a teatro un comico di maggior talento e popolarità di Bert Williams, e il fatto che egli sia stato scelto ancora una volta come star delle Ziegfeld Follies e riempia le paltee di New York nonostante la calura, è un’eloquente testimonianza dell’attrazione che esercita sul pubblico.” 
 
Tra i film della sezione dedicata a Bert Williams e compagni, c’è anche Uncle Tom’s Cabin, dal romanzo antischiavista di Harriet Beecher Stowe, il più influente lavoro di narrativa di un autore bianco sulla questione razziale in America portato sullo schermo moltissime volte a partire dal 1903.
 
La versione delle Giornate è del 1914 con protagonista Sam Lucas (1840-1916), che fu anche il primo afroamericano a rappresentare il ruolo a teatro e che per questo godeva della massima considerazione e rispetto da parte della comunità nera. Gli sforzi cui si sottopose per le riprese del film ad un’età avanzata contribuirono alla morte che lo colse alla fine della lavorazione.
 
L’evento della serata è il capolavoro del cinema muto giapponese Diario di viaggio di Chuji di Daisuke Ito (1898-1981) considerato dai critici e dai cinefili giapponesi il padre del film storico per averne diretti circa un centinaio.
 
Alle Giornate viene proposta la sua famosa trilogia dedicata al giocatore-fuorilegge Chuji Kusinada, di cui è sopravvissuta solo parte del secondo e terzo capitolo, compresa la scena magnifica della battaglia finale. La copia restaurata digitalmente dal National Film Center di Tokyo, rappresenta il miglior risultato possibile per restituirci, portandolo a un livello di chiarezza mai raggiunto prima, uno dei grandi capolavori del cinema giapponese.
 
Il film sarà presentato con la narrazione benshi di Ichiro Kataoka accompagnato dall’ensemble musicale Otowaza che ha composto per l’occasione una partitura speciale. “Non c’è gioia più grande di poter accompagnare qui a Pordenone questo film leggendario” ha dichiarato il benshi Kataoka, felicissimo di poter fungere da narratore-commentatore di questo capolavoro.
 
Nel quadro degli eventi celebrativi del centenario della Grande Guerra va inserito anche l’omaggio a Luca Comerio. Prima che cineasta fotografo ufficiale del Re d’Italia, Comerio è un pioniere del cinema.
 
Agli inizi è autore di commedie ma è nei film di guerra che rivela una grande capacità di rappresentare in modo potente la drammaticità del reale. I film delle Giornate, La guerra d’Italia a 3000 metri sull’Adamello, Les Annales de la guerre n. 8, Dans la tranchée e The battle between Brenta and Adige contengono le più belle e feroci immagini della prima guerra mondiale.
 
I cinefili non devono mancare l’occasione di vedere sul grande schermo, al Teatro Verdi alle 16.40, uno dei capolavori di Eisenstein, Ottobre, del 1928, secondo il grande teorico Viktor Shklovsky “un catalogo di invenzioni”. Ottobre, molto criticato all’epoca, quando il ricordo della Rivoluzione del 1917 era vivissimo, per la libertà con cui il regista aveva trattato la storia, rivela oggi tutta la sua forza, la capacità del regista di reinventare il proprio cinema ogni volta.
 
La giornata inizia con le proiezioni dei “Tonbilder”, i primissimi film con il sonoro sincronizzato realizzati in Germania su brani di opere, operette, riviste musicali. Segue, per la sezione dedicata alle Risate russe, Due amici, il modello e l’amica, del 1928, esordio cinematografico del noto regista teatrale Aleksei Popov, un film di ambientazione fluviale come L’Atalante di Vigo, che dichiarò di essersi voluto ispirare al cinema di Buster Keaton. Fu un successo internazionale, anche negli Stati Uniti, dove uscì con lo slogan “un film fatto alla maniera dell’umorista russo Gogol”.
 
Nella sezione Riscoperte e restauri, al Teatro Verdi alle 22.30, Der Tunnel, 1915, di William Wauer, che racconta la storia della costruzione di una ferrovia sottomarina tra la Francia e gli Stati Uniti. Tra fantascienza e avveniristica profezia, Der Tunnel colpisce per la spettacolarità delle scene di massa che nulla hanno da invidiare ai capolavori di Griffith.
 
A chiudere, per la sezione Ritratti, da segnalare il documentario su Fort Lee, la prima città del cinema americana.
 
 
 
 
 

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