Omaggio al maestro Ozu Yasujiro in Friuli Venezia Giulia
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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Lunedì, 21 Settembre 2015 22:36
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Udine – Dopo lo straordinario successo estivo, culminato nei sold out a Milano e Roma, il nuovissimo progetto della Tucker Film ha toccato finalmente le sponde regionali: stiamo parlando di Ozu Yasujiro – I sei capolavori restaurati, che la casa di distribuzione friulana ha messo a punto con la storica Shochiku di Tokyo e con FICE - Federazione italiana dei cinema d’essai.
La rassegna si è aperta a Cinemazero di Pordenone ha preso il via oggi 21 settembre all’Ariston di Trieste con Fiori d’equinozio, poi, sempre con Fiori d’equinozio, entreranno in scena il Kinemax di Gorizia il 22 settembre e il Visionario di Udine il 23 settembre. Assieme allo stesso Fiori d’equinozio, dunque, gli spettatori friulani potranno finalmente ammirare in sala – a cadenza settimanale – Tardo autunno, Il gusto del sake,Buon giorno, Viaggio a Tokyo, incoronato “miglior film della storia del cinema” da 350 registi di tutto il mondo, ed entro la fine dell’anno anche Tarda primavera, il cui restauro sarà presentato in anteprima mondiale a New York il prossimo ottobre.
Evento culturale, prima ancora che evento cinematografico, questo omaggio al mitico maestro giapponese riporta al cinema alcuni tra i titoli più amati e preziosi del vasto catalogo di Ozu restaurati e digitalizzati dalla stessa Shochiku e, qui in Friuli Venezia Giulia, unisce il percorso delle quattro colonne regionali Cinemazero, Kinemax, Cappella Underground, Centro Espressioni Cinematografiche.
In occasione della rassegna, ricordiamo, è stato pubblicato il libro Ozu Yasujiro – Autunno e primavera a cura di Giorgio Placereani, edito dalla stessa Tucker Film (in collaborazione con il Far East Film Festival di Udine) e appena presentato a pordenonelegge da Silvio Soldini e Dario Tomasi: 158 pagine con saggi inediti, sezioni critiche, interviste, un piccolo dizionario sui temi e sugli interpreti e, a corredo, le splendide illustrazioni di Franco Matticchio e Guido Scarabottolo.
Il “cinema gentile di Ozu”, come lo ha sapientemente definito Kiarostami, narra con delicatezza, ironia e uno stile puro, storie di vita familiare, rivelando una profonda comprensione delle cose umane e un’inimitabile capacità di rappresentarle con tratti essenziali. Essenziali e universali, nonostante sia ritenuto, in patria, “il più giapponese dei registi giapponesi”…