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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Aquileia Film Festival, al via la sesta edizione con documentari da tutto il mondo

Aquileia Film Festival, al via la sesta edizione con documentari da tutto il mondo

Aquileia (Ud) – Il cinema nacque nel XIX secolo, ma non per questo non si mai è interessato al mondo “prima” della sua nascita. Anzi, il fascino esercitato dalla storia ha portato centinaia, se non migliaia, di registi a riscoprire civiltà e gesta antiche, riuscendo a realizzare pellicole che vanno oltre i semplici documentari.

E dove ammirare questi lavori, se non in un luogo storico per eccellenza, come la romana Aquileia? È proprio questo l'obiettivo dell'Aquileia Film Festival, la rassegna internazionale del cinema archeologico giunto quest'anno alla sesta edizione e che durerà da mercoledì 29 luglio a venerdì 31, presso piazza Capitolo. Il tutto al'interno dell'Aquileia Archeofest.

Organizzato dalla Fondazione Aquileia, Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico “Museo Civico Rovereto” e Archeologia Viva, l'evento porterà nell'antica città portuale cinque documentari scelti tra i migliori realizzati a livello internazionale, ma solo uno sarà premiato dal pubblico con il Premio Aquileia, appositamente realizzato dalla Scuola Mosaicisti di Spilimbergo.

Per anticipare il festival venerdì 29 maggio alle 20, al Cinema Visionario di Udine, è stato riproposto il vincitore della scorsa edizione, “I predatori del tempo” di Adolfo Conti, con l'incontro-intervista con l'archeologo e docente all'Università Roma Tre, Daniele Manacorda, tenuto dal direttore di Archeologia Viva, Piero Prunetti.

Il “sipario” si alzerà a due mesi esatti, con “Pavlopetri. Un tuffo nel passato” (2011) dell'inglese Paul Olding, sulla città greca sommersa di Pavlopetri, riscoperta nel 1967. Duemila anni fa venne misteriosamente sommersa ma i suoi tesori si sono conservati fino ad'oggi sotto le acque del Mediterraneo. A seguire “I dominatori delle gelide steppe” (2013), produzione francese diretta da Cédric Robion sul ritrovamento di tombe nelle steppe degli Altai, date 2300 anni fa.

Giovedì 30 verrà proiettato “Il Perù millenario: una storia inesplorata” (2012) di Josè Manuel Novoa, che indagherà sulle Ande e la costa settentrionale del Sud America nei quattro mila anni prima degli Incas, durante il quale nacquero templi e centri culturali di meteorologa e agricoltura. Ecco poi “Lo scriba che dipinge” (2013) di Bernard George, che svelerà come furono realizzate le opere d'arte più belle dell'Antico Egitto.

Infine, venerdì 31, l'unico titolo italiano in concorso: “Punta Linke – La memoria” di Paolo Chiodarelli, che guarderà le tracce lasciate dalla Grande Guerra sulle Alpi e visibili adesso dopo il drastico ritiro dei ghiaccia negli ultimi anni, sul versante trentino del Parco dello Stelvio.

Ad aumentare il fascino del Festival ci penseranno gli incontri con studiosi e scrittori, intervistati da Prunetti davanti al battistero, tra un documentario e l'altro. Dopo il successo delle ultime edizioni, quest'anno ci saranno: mercoledì la direttrice del Museo Civico Archeologico di Velutonia, Simona Rafanelli, e il jazzista Stefano “Cocco” Cantini; giovedì lo storico e filologo italiano Luciano Canfora; venerdì il conduttore televisivo e paleontologo Alberto Angela.  

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Capo redattore: Tiziana Melloni
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